“Tre donne” di Dacia Maraini
Recensione di Emma Fenu
“Tre donne”, dall’esplicito sottotitolo Una storia d’amore e disamore, è l’ultimo romanzo di Dacia Maraini, edito da Rizzoli nel 2017.
Tre donne. Gesuina, Maria, Lori.
Tre Dee. Era, Afrodite e Atena che rincorrono la mela con su scritto “Alla più bella”.
Tre Streghe. Creature senza più nome che si specchiano cercando nelle proprie rughe il cuore di Biancaneve.
Tre donne, tre generazioni, tre destini.
Tre diari diversi ma rispondenti ad una medesima esigenza: esserci davvero, lasciare traccia e ricordo e chiedere, disperatamente, amore.
Tre ruoli diversi ma interscambiabili: nonna, madre e figlia.
Tre figure che si intrecciano e si fondono all’interno di una casa “stregata” dove nessun bacio può svegliare Biancaneve avvelenata e addormentata perché un principe non c’è.
C’è solo un drago minaccioso, tatuato sulla schiena o nell’anima.
Un essere mitologico fatto di sangue e inchiostro come i libri e i diari, dal corpo rosso e nero come l’amore, che è anche dolore e ossessione e perdita.
Dacia Maraini, attraverso un periodare semplice e scorrevole e una struttura narrativa coinvolgente e immediata, si rivolge ad un pubblico vasto di lettori per raccontare una storia all’apparenza banale.
Ma, nella quotidianità prosaica e nello stereotipato conflitto fra donne (e dee) per la conquista di un uomo, la scrittrice lascia un messaggio forte sull’essenza dell’amore che, in primis, deve essere rivolto a se stesse.
Incapaci di amarsi, le protagoniste del romanzo sono figlie di una Eva che morse il pomo della discordia e madri di un Prometeo che, secondo l’etimologia, vede prima (ma soprattutto durante) e, a causa di ciò, subisce indicibili tormenti.
E anche queste tre donne, vittime e carnefici in eterna guerra con sé e con lo specchio magico di sé, consapevoli di non voler essere come l’altra ma inconsapevoli di chi realmente siano, sono logorate nelle viscere.
Tuttavia, è proprio dal grembo, gonfio di organi e sangue, che genereranno vita e Vita, partorendosi e originando il “maschio”, un Logos da nutrire di latte, amore, dolore e conquistata libertà.
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“Tre donne” – Sinossi
Ogni donna è una voce, uno sguardo, una sensibilità unica e irripetibile.
Lo sono anche Gesuina, Maria e Lori, una nonna, una madre e una figlia forzate dalle circostanze a convivere in una casa stregata dall’assenza prolungata di un uomo.
Tanto Gesuina, più di sessant’anni e un’instancabile curiosità per il gioco dell’amore, è aperta e in ascolto del mondo, quanto Maria, sua figlia, vorrebbe fuggire la realtà, gli occhi persi tra le carte di traduttrice e i sentimenti rarefatti rivolti a un altrove lontano.
Il ponte tra questi due universi paralleli è Lori, sedici anni fatti di confusione e rivolta, che del cuore conosce solo il ritmo istintivo dell’adolescenza.
Ma il fragile equilibrio che regola la quotidianità di queste tre generazioni è destinato a incrinarsi quando un uomo irrompe nelle loro vite, e ristabilirne uno nuovo significherà abbandonarsi alla forma più pura di passione, quella per la libertà.
Tre donne illumina i percorsi nascosti e gli equilibri impossibili del desiderio, li fotografa con un taglio inedito che ne coglie le delicate sfumature in tutte le età della vita.
Titolo: Tre donne
Autore: Dacia Maraini
Edizione: Rizzoli, 2017
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