Stupro. La ragazza sporca
di
Stefania De Girolamo
recensione di
Maria Lucia Ferlisi
Monica è una ragazzina spensierata e felice, ha un’amica carissima Rosy, dai tempi delle elementari, una famiglia tranquilla, la scuola, una vita normalissima. La vita che sogna è fatta di studio, di sogni, di musica e d’amore, trovare un fidanzato e con lui costruire una famiglia e avere dei figli.
Monica ha il cuore pulito è felice, sorridente come lo devono essere gli adolescenti che si affacciano alla vita.
Anche quel giorno Monica era felice e spensierata, sorrideva a se stessa, e saltellava verso casa, senza preoccupazioni se non quello di riabbracciare la famiglia. Aveva fatto tardi a studiare con la sua amica, erano le ventidue e stava rientrando, come sempre attraversa il giardino con la fila degli alberi, e solo ad un passo da casa, solo poche decine di metri.
Non aveva paura, di cosa poi? Rideva, cantava e ripassava la lezione ad alta voce.
Poi una voce dietro le sue spalle, quattro ragazzi la circondano, non ha scampo, non capisce, cosa ha fatto di mal? Perché?
A turno la violentano, con accanimento e ridono..ridono…
Poi l’abbandonano come un sacchetto vuoto, lei si stringe all’albero pieno di sacchi d’immondizia dove l’hanno stuprata in quattro, bevendo vodka e ridendo. Non ha voce, non riesce a chiedere aiuto, rimane attaccata all’albero come una foglia che non vuole staccarsi, un albero muto, spettatore della violenza.
La piccola ragazza vi piangeva dentro, urlava dentro, la schiena spinta contro la dura e graffiante corteccia, si dondolava come a ninnarsi, muoveva le labbra freneticamente come a tentare di parlare, raccontare, insultare, chiedere aiuto, ma non ci riusciva, era come paralizzata dal terrore, sebbene si rendesse conto che quell’istante interminabile fosse ormai trascorso, finito, volatilizzato: aveva osservato, fissandolo con lo sguardo inespressivo, quasi perduto in uno sconosciuto, vuoto e buio universo, il gruppo di bestie scappare via, correndo verso la discoteca che finalmente stava aprendo le sue infernali porte, trascinandosi dietro l’eco delle loro orrende risate,
Dopo un lungo periodo Monica si rialza, faticosamente, e si strascina verso casa. Le apre la porta Anna, la madre, la guarda e capisce ciò che è successo. Aiuta la figlia ma preferisce che tutto rimanga nel segreto di quella notte. Nessuno deve sapere, tutto deve essere dimenticato, chi le crederebbe? Alla fine lei se l’è cercata. Sono sguardi muti che si fissano, Monica va in bagno e cerca di lavare via d’addosso quello schifo, ma non va via. Le rimane appiccicato e ogni notte adesso la risveglia, perché si sente sporca, dentro e fuori. Monica è una ragazza sporca.
Monica cambia, rifiuta la sua amica e i compagni di scuola. Non esce, non studia, il suo rendimento cala, ma non importa a nessuno. Monica è sola col suo dolore, l’unica compagnia sono gli incubi notturni, quelli non l’abbandonano..
Era stretta nella morsa della paura e nel senso di inadeguatezza in cui era piombata qualche ora prima. Lottava nell’immane tentativo di recuperare la sua quotidianità fino dal primo istante del suo risveglio e, nello stesso tempo, combatteva contro la continua sensazione che quegli occhi verdi, enormi, di quel volto sfigurato dalla ferocia, continuassero a fissarla. Avvertiva costante la loro presenza, come se quelle quattro persone fossero lì, ancora accanto a lei, su di lei, attorno a lei, con i denti a digrignare, le bocche spalancate nelle risa, i pesanti corpi sul suo, inerme e, in lontananza, il martellare della musica da discoteca.
Poi la vita cambia, cresci, diventi più dura e pensi di trovare la soluzione al tuo dolore nel ballo erotico e sensuale in un locale notturno, sotto gli sguardi di tanti uomini, anche padri di famiglia, e tu li domini, non ti concedi, sei una dea.
Non c’era simpatia o prezzo che avrebbe mai permesso loro di avvicinarla. Per un certo tempo ci fu, fra gli abituali frequentatori del locale, una sottintesa e tacita gara a chi fosse riuscito ad aver ragione dei suoi dinieghi, chi convinto che bastasse qualche barzelletta, perché si sa, per conquistare una donna basta farla ridere, chi invece puntava su regali e viaggi e soldi, perché persuaso che ogni donna abbia un prezzo.
La ragazza sporca, ora dea, enigmatica, bellissima e inaccessibile incontra Marco e cede a questo amore nascente…ma la vita chiede sempre il conto delle azioni per un suo effetto riparatore….
L’autrice Stefania De Girolamo con questo romanzo introspettivo, affronta un tema spinoso e non facile come lo stupro di una ragazza. Ne indaga tutte le sfaccettature, dal dolore alla rabbia, agli incubi, alla speranza di dimenticare, alla voglia di ricostruire la vita, ma la violenza non si cancella, non basta lavarsi più volte, non basta chiudere gli occhi, non basta non parlarne.
La violenza subita, fa i conti tutti i giorni con Monica quel senso di sentirsi sporca non l’abbandona, mai, nemmeno per un’istante, può dominarlo, ma ogni notte il resoconto arriva puntuale e ti distrugge. Stefania di Girolamo, con precisione, riporta il malessere di questa ragazzina che a soli sedici anni si è scontrata con uno dei lati negativi della vita, e adesso è sola, immersa in questo isolamento dove nessuno può vedere quanto è sporca. Dove nessuno pone domande e lei può soffrire in silenzio.
Stefania De Girolamo ha esplorato il mondo della violenza sessuale mostrandolo nella sua vera e meschina natura e come è difficile il recupero per una donna che ne rimane vittima.
Sinossi
Una ragazza di sedici anni, Monica, viene aggredita e violentata da un gruppo di ragazzi. La giovane sarà costretta dalla madre a nascondere l’accaduto, in ragione di una paura recondita e radicata in seno da generazioni di gettare la famiglia nell’ignominia. Monica si chiuderà in sé stessa e troverà l’unico sfogo al suo dolore nella musica, esibendosi in sensuali danze in un locale notturno, senza mai permettere a nessuno di avvicinarla. Sarà lì che incontrerà un giovane, Marco, bello e con gli occhi dolcissimi e un tormento nel cuore.
Nascerà un amore casto e sincero che aiuterà entrambi a riscattarsi da un passato di sofferenza, fino a quando la dura realtà non busserà alla loro porta.
Titolo: Stupro. La ragazza sporca
Autore: Stefania De Girolamo
Casa Editrice: Edizioni del Poggio