“Rifugi” di Emmanuelle Houdart
Recensione di Lina Mazzotti
Rifugi è un libro denso di emozioni, un percorso che l’autrice e illustratrice Emanuelle Houdart ci fa esplorare catturandoci nel suo mondo fiabesco ma molto concreto e reale. In un’intervista la Houdart racconta la sua voglia di dipingere la percezione dei suoi bisogni e come ha coscienza della vita e del mondo.
“Nella mia vita sono accadute un sacco di cose meravigliose e terribili, come in quella di tutti. E questo è ciò che disegno, il meraviglioso e terribile.”
La forza comunicativa di questo libro sono le illustrazioni della pittrice e illustratrice svizzera, disegni eccentrici e particolari, pieni di sfumature e di passione.
Rifugi ha pochissimo testo ma una grande potenza di immagini in un dialogo serrato tra loro. Lo stile della Houdart è ricco e quasi barocco, i protagonisti dei suoi disegni sembrano uscire dal foglio bianco con dolcezza e circolarità, esaltando sentimenti profondi e primordiali. Evocativi i disegni che mettono in contrasto elementi moderni con altri naturali. L’uso di colori pieni e decisi nelle illustrazioni a due pagine della Houdart sono composte da suggestive strutture ripetitive con elementi naturali: piante, animali che circondano le persone abbellendo gli abiti o la pelle, con tatuaggi, ogni cosa è colorata con tinte vivaci. Emanuelle Houdart celebra la vita in ogni suo aspetto più positivo.
“Un rifugio è un posto che ti fa sentire al sicuro,
dove non può accaderti niente di male.
Tutte le pene sono consolate
e gli errori perdonati.”
In Rifugi resta fuori la paura, infatti già dalla copertina viene rappresentato un bambino felice perché avvolto da grandi mani morbide e rassicuranti. Così come tutte le immagini del libro sono un susseguirsi di tenere illustrazioni per descrivere la crescita di un bimbo, un percorso incantevole dei tanti modi in cui si manifesta l’innato bisogno di avere un luogo sicuro e confortevole dove sentirsi protetti. Riparo non solo fisico o materiale ma piuttosto rifugi emotivi e spirituali. Un grande tema dell’esistenza; la protezione e i luoghi dove ognuno di noi può far casa.
Il primo ricovero accogliente è offerto dal ventre materno, ma nel corso del tempo cambia e pagina dopo pagina incontriamo l’abbraccio dei genitori che consolano e il bacino di perdono del fratellino.
Ogni immagine è ricca di metafore e suggestioni. Tappe di un percorso, con giochi e personaggi fantastici e oggetti inseparabili nel momento dell’adolescenza. Interessanti luoghi dove crescere senza che il male arrivi, nella vicinanza della propria famiglia e nel condividere anche l’amore alla lettura, interpretata come apertura al mondo attraverso la conoscenza.
Trovare sicurezza nella vicinanza di amici con cui riconoscersi, fino allo sbocciare dell’amore. Tenendo sempre caro uno spazio per ritrovare le forze e sé stessi, riuscendo a rinascere dalle prove della vita. I momenti di solitudine sono visti positivamente, occasioni indispensabili per avere cura della propria interiorità e creatività.
Sfogliando il libro ci si accorge che il tempo scorre e piano piano e il neonato diventa adulto e poi nonno e il cerchio si chiude sul senso della vita. Infatti sono molti i sentimenti raffigurati in modo rotondo: il grembo della madre, la nascita, il nascondiglio dei bimbi e anche la stanza del ragazzo è circondata da una ghirlanda di rami. Anche gli abbracci sono circolari con energia che gira e che contagia.
Tanti minuziosi dettagli trasportano le immagini evocative unendole ai nostri ricordi e trasformandoli in poesia che culla i pensieri facendo riaffiorare il calore dell’abbraccio.
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Sinossi
Tutti noi, in qualunque momento della nostra vita, abbiamo bisogno di un luogo – reale o immaginario – o di un paio di braccia accoglienti dove sentirci bene e trovare quiete, conforto, amore. Dove nascondere le lacrime, curare le ferite. È questo il concetto che Emmanuelle Houdart esplora in questo libro con la sua affascinante immaginazione, offrendone molteplici interpretazioni. Il primo rifugio è naturalmente il ventre materno, seguito dalla culla, la casetta dei giochi, la biblioteca, il giardino, senza dimenticare l’amore, in tutte le sue forme: quello del padre, di un fratello, degli amici, del compagno o della compagna. Fino al tenero legame tra un nonno e il nipote, l’uno rifugio dell’altro, con cui si chiude il volume. Intercalando frasi brevi e musicali alle sue tipiche immagini animate da un’esuberante fantasia e intrise di dolcezza, Emmanuelle ci accompagna alla scoperta dei luoghi che ci confortano attraverso le varie tappe della vita e a sua volta offre, a persone di qualunque età, un rifugio nella poesia e nella bellezza tra le pagine di questo libro.