Quello che non uccide di David Lagercrantz

Marsilio Edizioni –  (collana Farfalle giallo Svezia) 502 pag.  – anno 2015

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“Questa storia inizia con un sogno, e nemmeno un sogno poi tanto speciale. È solo una mano che batte ritmica, insistente, sul materasso della vecchia cameretta in Lundagatan”. Conclude così David Lagercrantz , nel suo: “Quello che non uccide”, ribattezzato Millennium 4, una frase che la dice lunga sul suo modo di affrontare la complessa operazione di proseguire l’opera dello scomparso Stieg Larsson.

Dopo la morte improvvisa di Larsson, avvenuta nel 2004, il suo proposito di realizzare una decalogia basata sui personaggi di Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist, sembrava dovesse naufragare nel nulla,  Ma, grazie al padre Joakim e al fratello Erland, la saga di Millennium ha ripreso nuova forza e nuova linfa attraverso la penna dello scrittore e giornalista David Lagercrantz, personalmente ingaggiato da loro.

Sinceramente mi sono accostata al libro con curiosità e anche una buona dose di scetticismo, nella convinzione che sarebbe stato troppo difficile tratteggiare vicende con personaggi così caratterizzati in precedenza dall’autore.  Poi, dopo un inizio faticoso, la trama si è fatta sempre più interessante ed accattivante, riuscendo a far decollare il racconto fino all’ultima pagina.

La sicurezza nazionale e lo spionaggio informatico, l’autismo e l’intelligenza artificiale,  costituiscono gli elementi base al centro del libro, per giungere al nocciolo dell’argomento trattato: i rischi provocati dal superamento di qualsiasi limite (legislativo, etico e morale) nell’uso dello spionaggio. Interessanti gli aspetti legati ai diversi concetti di intelligenza: quella di Lisbeth Salander, quella del bambino autistico e quella creata artificialmente dallo scienziato  Balder. Nelle interazioni tra il ragazzo autistico e la Salander, che in qualche modo potrebbe soffrire di autismo a sua volta,  Lagercrantz sposta la serie in un territorio nuovo e delicato, con implicazioni diverse da quelle affrontate prima da Larsson e di sicuro impatto.

Insieme a nuovi personaggi, in “Quello che non uccide”, si ritrovano anche personaggi secondari risalenti alla trilogia di Stieg Larsson: da Erika Berger, co-fondatrice di Millennium, a Jan Bublanski, ispettore di polizia cui furono affidate le indagini su Lisbeth quando quest’ultima era accusata di triplice omicidio.

David Lagercrantz è un romanziere tecnicamente  abile, specie in merito alla capacità di esprimere i vari punti di vista dei personaggi, inoltre  mantiene una narrazione lineare, specie dalla seconda metà in poi del testo.

Quello che non uccide” si rivela un ottimo thriller che restituisce al pubblico due personaggi amatissimi quali Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist, e nel finale lascia una porta aperta per una nuova avventura.

Silvia Lorusso

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