“Nella carne e nel sangue rugge una madre” di Rossana Oriele Bacchella
Recensione di Maria Cristina Sferra
“Nella carne e nel sangue rugge una madre” è una raccolta di poesie di Rossana Oriele Bacchella, edita da La Vita Felice nel 2019.
Il viaggio della vita si compie attraverso un lungo cerchio che parte quando ancora la figlia non è che un’idea, prima che si incarni e venga al mondo per sostare un tempo breve tra le braccia della madre e da lì doversi staccare, crescere e divenire donna, fino a generare lei stessa nuove creature smettendo – ma mai del tutto – di essere figlia per diventare a sua volta madre.
Un ciclo che non può che ricominciare all’infinito, un uroboro dove materia, energia e sentimento subiscono costanti trasformazioni che la poetessa comprende e sa distillare in versi.
“Misteri catturati
in vetri gialli d’acqua di pozzo
emergono dal Caos
e conducono alla luce
la stirpe di donne che cova in noi.”
Rossana Bacchella ci conduce attraverso le sei stanze del suo rapporto madre-figlia-madre e ci mostra l’evoluzione del sentire che muta come materia plastica nelle mani dello scultore chiamato tempo.
Non solo latte e miele, non solo accudimento, non solo distacco.
Non solo le contraddizioni del rapporto con la propria madre, non solo il dolore della crescita e della trasformazione dei ruoli.
“Mia madre ora è terra e vermi
ma mi rese il cuore
al primo vagito
uscito dal mio ventre.
Tutta zampillai latte e miele
poi
preparai il vestito.”
Non solo la rabbia e la necessità impellente di accettare quel che cambia, fuori e dentro il proprio essere.
Non solo il dolore, le incomprensioni, la perdita, ma la ricerca di un filo d’Amore per cucire insieme passato, presente, futuro, strappi, distanze, ricordi, possibilità.
Il linguaggio del sentimento permea le liriche di questa raccolta e non fa sconti, non teme di essere dolce o duro, non ha paura di contraddirsi.
“Ricuce le ferite del primo morbo
col filo di seta della cura
e di nuovo s’allaccia
viva.”
La struttura della raccolta ci invita a partecipare al rito di passaggio che si consuma in ogni stanza attraverso le poesie.
Troviamo una neonata tra le braccia della madre, una bambina sperduta alla ricerca del proprio posto nel mondo, una ragazza che accetta infine il distacco dal cordone ombelicale e prende coscienza di sé, una figlia adulta che ritrova il valore del rapporto con la propria madre, una donna che diventa madre essa stessa.
E il cerchio si chiude, pronto a ricominciare.
“Se
dopo l’ultimo saluto
abbarbicata al tuo ventre
ti vedessi allontanare
e scomparire lentamente nel mare
sarei finalmente trina
donna madre bambina.”
La grande padronanza del linguaggio che ha l’autrice si riverbera nelle sue composizioni poetiche, cesellate con infinita, amorevole cura.
“Nella carne e nel sangue rugge una madre” è una raccolta di parole scelte trasformate in versi che hanno insieme la forza e la grazia di arrivare nel profondo di chi legge, scuotendone l’anima e il pensiero.
Rossana Bacchella ci regala un libro prezioso, raffinato, femminile che sa toccare le corde di ogni donna perché, qualunque sia la storia personale, in ogni donna si trovano racchiuse in eterna compenetrazione sia una figlia che una madre.
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Sinossi
“Un viaggio inaspettato attraverso sei stanze temporali, ovvero le sei sezioni da cui è composto il libro. Si tratta di sezioni brevi, per lo più di nove poesie e al massimo di dodici. È un viaggio che svela il mistero della maternità attraverso il sentire intimo e tumultuoso di una figlia, che riesce a farci provare e comprendere cosa significa l’amore filiale e l’amore materno e indaga profondamente sul legame madre-figlia e sulla sua evoluzione partendo dal momento del concepimento fino all’oltre. Viaggiamo insieme e partecipiamo, ognuno di noi con la propria esperienza, all’analisi “regressiva” – formulata con note squisitamente poetiche dalla donna-adulta in merito al rapporto con la madre, lungo le fasi evolutive dall’infanzia alla maturità per cercare di sciogliere i nodi di quel legame percepito visceralmente, colmo d’amore ma anche fortemente conflittuale, per giungere a una nuova pienezza di relazione nel divenire madre ella stessa.” (dalla prefazione di Cinzia Marulli)