Intervista a Cristina Caboni,

autrice de “La custode del miele e delle api”

di Emma Fenu

cristina caboni

“La custode del miele e delle api è un romanzo di Cristina Caboni, edito con Garzanti nel 2015.

Uno dei simboli della Dea Madre è la spirale, ossia il cerchio in movimento che si osserva nell’acqua e nell’aria, e che è moto creatore di vita, dal piccolo mulinello fino alla galassie, per ritrovarsi, infine, nel labirinto metaforico dell’anima.

Il romanzo di Cristina Caboni coinvolge tutti i sensi, il gusto in primis, per condurci in una storia che segue lo stesso iter di tale spirale, fra passato e presente e futuro, in un continuo rincorrersi e susseguirsi di emblemi e segreti, che si tramandano, come l’oro prezioso fluido che sgorga dai favi, di donna in donna”.

estratto dalla mia recensione edita per NOIDONNE

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Grazie alla sua gentilezza, oggi ho l’onore di intervistare Cristina Caboni per Cultura al Femminile.

Ciao Cristina, benvenuta in una sorta di salotto virtuale per raccontarci del tuo ultimo romanzo, “La custode del miele e delle api”, recentemente edito con Garzanti.

Un’opera che seduce, appassiona e lascia una traccia di liquido ambrato sulle labbra, al termine della lettura.

Grazie a voi cara Emma, sono molto felice di questa chiacchierata.

Angelica, la protagonista del tuo romanzo, è una creatura magnetica che incanta le api con la sua voce, custodisce arcani saperi, si rigenera fra le onde del mare e vive in empatia con la Natura.

Quanto di Angelica c’è in Cristina?

Noi, io e Angelica, viviamo la natura allo stesso modo, con un senso di stupore e meraviglia, e con un forte senso di appartenenza che si perde nelle emozioni e sensazioni. Il mare per noi è un elemento di cui siamo fatte, quasi un genitore, e allo stesso tempo un monito.

Entrambe poi siamo delle osservatrici, perché è nella contemplazione che si scoprono le piccole cose importanti capaci di regalare gioia e serenità.

In “La custode del miele e delle api” la Sardegna viene descritta come una terra magica e simbolica, il non-luogo mitologico di deleddiana memoria, ma anche come teatro di contemporaneità, che si palesa nelle parole, nei vestiti, perfino nella manicure di alcune figure.

La nostra è un’Isola in cui passato e presente si fondono senza soluzione di continuità?

Siamo gente moderna di antica memoria, non possiamo staccarci da quelle che sono le nostre tradizioni, o perderemo un’esperienza fatta di secoli di adattamento e sopravvivenza.

Bisogna semplicemente saper scegliere, comprendere e utilizzare ciò che ci è stato offerto con generosità da chi è venuto prima.

Della tradizione dobbiamo conservare il meglio, guardando sempre avanti.

Da sarda, mi ritrovo molto nelle tue parole.

Il romanzo veicola un messaggio ecologico di grande attualità ed importanza. Tutti noi dobbiamo sentirci investiti del ruolo di “custodi” del pianeta, difendendolo da spietate leggi di mercato?

Custodi, compagni della terra e non consumatori.

Dobbiamo farlo, o non resterà più nulla e questo io lo vedo ogni giorno, mentre le api spariscono e muoiono a causa degli estremi che la società ci richiede.

Frutti sempre più grandi, pesticidi che rimangono in circolo e avvelenano i fiori, e con essi gli insetti che si occupano di impollinare. E così tutto muore.

Come si può, dunque, custodire il nostro più grande dono, ossia l’armonia fra natura e esseri viventi, promuovendo un generale, e quanto mai attuale, invito alla pace?

Rispettando tutto, dagli altri, all’ambiente.

Dimenticando la parola sfruttamento.

Cambiando le nostre priorità, non più quantità, ma qualità.

Un passo indietro spesso ci regala tanta gioia e serenità. E non sono forse quelle le cose più importanti?

Hai ragione, purtroppo si sono perse le priorità che ci rendono non solo felici, ma realmente “umani”.

Ci hai condotto fra profumi, sapori, emozioni. Siamo curiosi di conoscere cosa bolle in pentola nella tua fucina creatrice. Ci puoi dare qualche velato indizio?

Sto lavorando a un nuovo romanzo.

Si tratta di una storia di grandi sentimenti, e di forti passioni.

Di umanità. Di queste cose in fondo è composta l’esistenza.

Non vedo l’ora di leggerlo! Grazie per esserti resa disponibile ad una chiacchierata con me e con i nostri lettori. È stato un piacere e un onore.

L’onore è stato mio. Vi ringrazio.

Titolo: “La custode del miele e delle api”
Autore: Cristina Caboni
Edizione: Garzanti, 2015
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