Recensione di Mirella Morelli.
“Il fatidico giorno prima”, di Angela Parise, Editore La Riflettente 2012, Oggi solo in versione ebook
Siamo alla vigilia delle loro nozze e le due amiche Sofia e Milena, rimaste orfane di madre da poche settimane, ne approfittano per dedicare la sera della vigilia al reciproco racconto della storia delle loro mamme, due donne che sembrano avere in comune solo sofferenze: la povertà, l’assenza di una famiglia e un amore difficile.
Il cuore della storia è tutta in queste poche, semplici righe.
Ma a proposito di cuore…
Solitamente io recensisco a caldo ciò che leggo, essenzialmente per timore di dimenticare sensazioni importanti o far confusione nei dettagli. Eppure con questo libro non ce l’ho fatta ed ho lasciato trascorrere mesi: perchè è un libro che mi ha immerso, inerme, nel pudore delle mie emozioni. Sapete, quel pudore lì, proprio quello che ci prende quando sono talmente intense da immobilizzarci col viso sul palmo della mano, lo sguardo fisso chissà dove, assorte a ripercorrere sentieri tutti nostri, una volta di più alla ricerca del perché di eventi che ci hanno graffiato l’anima…
Il romanzo di Angela Parise è questo: immersione nell’immensità dell’amore materno e filiale insieme. E non c’è sentimento più pudico, e dunque personalissimo, eppure così universale!
Farò dunque una recensione emozionata, e mi perdonerete per questo.
Pierangela e Rosa sono le due mamme, Sofia e Milena le due figlie conosciutesi sul web, la cui amicizia si consolida proprio a causa della stessa tragica esperienza: averle perse poco prima del loro giorno più bello. Dedicano la notte precedente il matrimonio a tale grande assenza, raccontandosi l’un l’altra la storia della loro madre per colmare di presenza quello spaventoso vuoto.
Ne vengono fuori due piccoli romanzi in un unico libro, che dipinge per noi un’Italia del dopoguerra, a Nord come a Sud fatta di umili personaggi.
Due piccole saghe dominate da figure femminili titaniche nella loro quotidianità, combattive nella reazione a destini di povertà ma soprattutto nella lotta personale a figure maschili pusillanimi e a pregiudizi sociali meschini. Figure femminili che divengono regine assolute della loro vita grazie alla sola dote di cui sono ricche: determinazione e intelligenza.
Colpisce la scelta di gente comune – contadini, poi operai – insomma di quella piccola gente che ha fatto la storia, la nostra storia italiana della prima metà del secolo.
Così come nei grandi romanzi della letteratura del Novecento è la storia degli umili, e mi sovvengo di Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini, oppure del nostro grande cinema con La Ciociara di Vittorio De Sica .
“Il fatidico giorno prima” è, in conclusione, un affresco di generazioni di donne che si susseguono in un’Italia che cambia a velocità vorticosa, passando dagli stenti del dopoguerra al boom economico ai nostri giorni.
La narrazione denota una penna sciolta e fluente, che volutamente sceglie un linguaggio lineare e semplice come i suoi personaggi. Unica nota, di un libro corale che mi ha entusiasmato, le poche pennellate che tratteggiano l’ultima generazione, quella odierna delle figlie spose: avrei voluto maggiori dettagli e ritratti più incisivi.
Di questo libro conservo il mio pudore e la mia emozione di figlia che non ha ancora elaborato appieno il suo lutto. Che una volta di più, rileggendolo, rimarrà assorta, col viso sul palmo della mano…quella stessa che ha sostenuto il viso di una madre nel momento del suo ultimo respiro.
Sinossi:
Nella sera precedente alle loro nozze, Sofia e Milena approfittano di una lunga telefonata per commemorare le loro madri, mancate da poco. Scopriremo così le vicende umane di Rosa e Pierangela: amori, lotte, gioie e dolori nell’Italia del boom economico fino ai giorni nostri in un viaggio che va dal settentrione al meridione del nostro Paese.
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Una recensione vibrante!