“Dialoghi con un ottimista. In salotto con F. Alberoni”
di M. Giovanna Farina
recensione di Emma Fenu
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto…
L’ottimista condisce la vita: ama il sale, ma anche lo zucchero, l’olio, l’aceto, le spezie.
L’ottimista conosce sapore del brindisi in onore del successo guadagnato; del sangue che scorre sulle ginocchia dopo la caduta; del fango sotto le unghie, affilate come artigli per aggrapparsi al burrone, per risalire in cima e godere del panorama.
L’ottimista non è un ingenuo ammantato di candore, è consapevole della propria voglia di non cedere.
L’ottimista non porta una benda che rende ottusi, ma usa un collirio dell’anima, che deterge l’iride e permette una visuale d’insieme.
L’ottimista scrosta il nero e dipinge di rosa perché sa trovare una soluzione e crede nell’uomo e nella capacità, insita nell’indole di esso, di rinascere e evolversi.
L’ottimista crede nella ciclicità storica e, durante la decadenza, sente il profumo di una nuova era sbocciare nel segreto della terra bruna.
L’ottimista non parla soltanto: egli dialoga, ara un terreno fertile di domande in cui piantare, insieme, i semi del futuro.
Dialoghi con un ottimista è un saggio con la dinamica dell’intervista ragionata ad opera della filosofa e scrittrice Maria Giovanna Farina che interagisce con il celebre sociologo Francesco Alberoni, un seduttore nato, nell’accezione etimologica dell’epiteto.
I temi affrontati sono di interesse universale e attingono ad una cultura che si nutre del Logos e della ricerca intellettuale, eppure la lettura del testo si presenta scorrevole, frizzante, ironica, emozionale e attuale.
Non solo in merito all’amore e all’eros ci si interroga, dunque: dalla politica, alla religione, alla comunicazione, alla famiglia, all’attualità fino al costume.
Il fil rouge è dunque l’essenza e il senso della Vita.
Bisogna avere castelli nel profondo dell’anima per sventolare, in cima alla torre, la bandiera della leggerezza e porsi davanti all’interlocutore, ossia al lettore coinvolto nello scambio salottiero, con il desiderio di raccontare e raccontarsi come persona e come italiano.
Maria Giovanna Farina e Francesco Alberoni, complici nonostante la distanza generazionale che li divide, esprimono, dunque, la propria visione del mondo in un gioco di botta e risposta in cui la palla rimbalza sempre oltre i confini della pagina scritta.
E la strategia migliore per prendere parte alla partita e sollevare verso il cielo il trofeo è quella più semplice.
Ebbene sì: le elucubrazioni mentali non si addicono alla filosofia dell’ottimista, che è tale per nascita, rampollo di una stirpe destinata a cambiare il mondo.
Ecco il giudicio uman come spesso erra!
Vi invito a guardare il video che segue, in cui informalmente interagiscono Maria Giovanna Farina e Francesco Alberoni: sarete immediatamente proiettati nell’armosfera che si respira nel salotto in cui un posto a sedere lo si può ottenere.
Siate ottimisti!
cit. da Ludovico Ariosto, L’Orlando Furioso
Titolo: “Dialoghi con un ottimista”
Autore: Giovanna Farina
Edizione: Leima, 2016
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Grazie Emma Fenu per l’analisi acuta ed originale!