CARA PACE di Lisa Ginzburg

Recensione di Veronica Sicari

cara pace

Cara pace è un romanzo di Lisa Ginzburg, edito da Ponte delle Grazie nel settembre del 2020.

In Cara pace, romanzo inserito nella dozzina del Premio Strega 2021, Lisa Ginzburg ci racconta l’intenso legame tra due sorelle, costrette a vivere la condizione di orfane, nonostante entrambi i genitori siano in vita.

Le due piccole, spettatrici inconsapevoli della disgregazione del loro nucleo familiare, abbandonate a sé stesse, sopravvivono aggrappandosi l’una all’altra.
Maddalena e Nina, prima bambine, poi giovani donne, sperimentano un legame molto intimo, di interdipendenza: benché profondamente diverse, nel fisico e nel carattere, trovano l’una nell’altra l’ancora alla quale aggrapparsi per non rimanere soffocate dal disfacimento della loro famiglia e dalla terribile solitudine che le avvolge.
Soffriranno entrambe l’assenza e il vuoto dell’abbandono, ognuna a modo proprio. Maddalena, la maggiore, si convincerà della necessità di sostituire, nella vita della sorellina, la figura materna. Ma come potrebbe, una bambina, divenire la custode di un’altra bambina?

“Se la mamma non fosse tornata, mi dicevo, se era successo qualcosa di brutto e lei era sparita per sempre, o se non ci voleva più bene e non le eravamo più necessarie, allora avrei dovuto essere io, la madre. Madre di Nina e madre di me stessa. Fantasie atterrite, audaci di quell’audacia che può dare il sentirsi disperati”.

Gli adulti della storia sono personaggi marginali: ruotano attorno alle bambine come figuranti di cartapesta. Senza consistenza, senza peso. Totalmente inadeguati alle responsabilità genitoriali. Talmente concentrati su sé stessi e i propri bisogni da non rendersi conto dell’infanzia spezzata delle proprie figlie.

Voce narrante della storia è Maddalena, Maddi, ormai trasferitasi in Francia. Moglie e madre.
Il tempo della narrazione è il presente, nel quale entrambe sono già adulte, entrambe hanno, in qualche modo, trovato il loro posto nel mondo.

Maddi si è trasferita in Francia, per seguire l’uomo che amava. Ha due figli, ormai adolescenti, e una vita apparentemente felice.
Nina vive negli Stati Uniti, e dopo varie vicissitudini, ha trovato una sua stabilità, benché perennemente precaria, accanto ad un uomo per bene, che la ama.
Erano diverse già dall’infanzia le due sorelle: Maddalena più solida, posata, ubbidiente.
Nina ribelle, incostante, collerica. Molto, tanto fragile. Legata più di quanto non osi ammettere alla sorella maggiore, l’unica figura più simile ad una madre che abbia mai conosciuto.

“«Mi fido solo di te, Maddi. In tutto questo casino, solo di te» aveva detto Nina.
Il mare in lontananza era scuro, lo aveva scrutato restando in silenzio. A parlare bastavamo noi, noi lì, sorelle, sotto quella volta nera tra isola e acqua.”

Le differenze tra le due permangono anche nella vita adulta, così come il legame di interdipendenza reciproca. Abituate a diffidare degli estranei, non riescono a perforare la bolla dell’isolamento emotivo nella quale sono entrambe prigioniere.
Maddalena ha guardato la sorella crescere, bruciare le tappe, scivolare – apparentemente leggera – tra le mancanze della loro esistenza. L’ha vista affrontare esperienze forti, traumi che le hanno portato via qualcosa di sé.
Contrariamente a Maddalena che, chiusa in disparte, non permette al mondo di avvicinarla.
Se Maddi ha trascorso l’adolescenza alla perenne ricerca della chiave della sopravvivenza, Nina si è abbandonata all’autodistruzione.

Nella vita adulta, Maddalena trascorre le sue giornate tra le incombenze di madre e le sue lunghe e solitarie passeggiate: nessun legame con altri all’infuori del suo stretto nucleo familiare. E di Nina. Nina ancora troppo presente, quasi asfissiante nella sua vita e, nonostante questo, necessaria. Ancora radice l’una dell’altra.

Nelle sue lunghe e solitarie giornate, Maddalena ripercorre la loro storia, alla ricerca di sé stessa. Di quella ragazzina costretta a crescere troppo in fretta, ancora incredula ed incapace di affrontare le difficoltà del mondo.

“Dove finivo io e dove cominciava Nina? Anche adesso che viviamo lontane, ai due capi del mondo, ci sono giorni in cui sento riaffiorare la vertigine di quell’interrogativo. Come io fossi lei, e lei me”.

Quelle passeggiate solitarie le permettono di interrogarsi su stessa, sulla propria vita, sul proprio dolore. Un dolore che fatica a conciliare con la sua nuova vita, che non riesce a raccontare nemmeno al marito.

“[…] non sa che quando cammino è una Maddalena diversa che mi sprona e mi fa andare, andare e ancora andare. Non moglie, non madre; non sorella né figlia. Qualcuno senza legami né difese, carapace sottile, solo assorbire, avanzare, il respiro in sintonia con l’incede del passo. Libera, sola. Pronta”.

Riaffiorano diversi ricordi e con loro le emozioni provate. Maddalena rievoca Mylène, la loro bambinaia, l’unica figura adulta sempre presente nella loro vita quotidiana, che riuscì a trasmettere ad entrambe l’amore e la passione per lo sport, che divenne per le ragazze vera e propria necessità. L’unico modo per elaborare la rabbia e il dolore repressi.

“In questa mia vita solitaria della tenacia nel dinamismo fisico ho fatto il mio scudo. Il mio carapace – carapace, cara pace”.

Nel tentativo di ritrovare sé stessa, Maddalena si persuade infine a compiere un viaggio a ritroso nel suo passato: tornare a Roma. Non lo racconta alla sorella, diviene un segreto con sé stessa.

Rivedere i luoghi della sua vita, scoprire attraverso lo sguardo di una donna ormai adulta, se fosse stata possibile un’altra vita.

Link d’acquisto

https://www.ponteallegrazie.it/libro/cara-pace-lisa-ginzburg-9788833314396.html

Sinossi

Maddalena, la maggiore, è timida, sobria, riservata.

Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo.

Le due sorelle, legate dal filo di un’intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un’assenza difficile da accettare.

Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma.

È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace, decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto.
Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita.
Padri e madri, amicizie e passioni, alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d’amore e di abbandono che, come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta.

E misura con il metro felice della letteratura la distanza che intercorre tra la ferita originaria e la pace sempre e solo sfiorata della maturità.

Titolo: Cara pace
Autore: Lisa Ginzburg
Edizione: Il Ponte delle Grazie, 2020