“Atti osceni in luogo privato” di Marco Missiroli

Recensione di Maria Cristina Sferra

Atti osceni in luogo privato

Un uomo, per diventare tale, ha bisogno di evolvere.

Libero Marsell, a dodici anni, si affaccia al mondo degli adulti, in una Parigi ammaliante, con lo sguardo rivolto alla propria vita familiare in via di trasformazione, con i giovani sensi in allerta, con la fresca intuizione dei misteri che le donne conservano nella loro più intima natura.

La figura della madre, donna affascinante e coraggiosa che resta in sottofondo nella narrazione, dona l’incipit alla storia e la chiude, cerchio estremo in cui si svolge la crescita di Libero e quindi il romanzo.

La baciai sulla guancia. Così percepii cosa voleva dire sorprendere una donna. E quando andai a compilare i moduli per il prestito mi accorsi che sì, stava accadendo, la soggezione nei confronti del femminile era meno pronunciata. I libri spostavano la mia gravità, e attuavano una legge: avevano iniziato a mettermi al mondo.

L’educazione sentimentale di Libero passa per la sua educazione sessuale,

imprescindibile via di conoscenza, strada tortuosa per affermare se stesso, per arrivare al limite e tentare di superarlo. Nel suo percorso da ragazzo a uomo adulto alcune figure femminili sono pietre miliari.

In particolare Marie, la bibliotecaria bellissima e sola, di cui Libero si infatua come solo a dodici anni si può fare, che sarà sua amica e confidente per la vita.

E poi il suo primo amore adolescenziale, Lunette, la farfalla nera, inafferrabile e desiderata, che infine gli si concede e che Libero perde, perdendo con lei definitivamente anche la purezza della gioventù.

Così conobbi l’inspiegabile equazione della passione: l’estetica, l’eros, i modi garbati e un cervello che contenesse sensibilità e cultura non erano direttamente proporzionali ai risultati. Marie Lafontaine ne era l’esempio. Solo più tardi credetti di intuire il perché: il maschio percepiva la sua fretta di accasarsi. E la sua fame di maternità.

Libero perde anche il padre, sognatore e anima affine, colui che lo inizia ai piaceri della lettura e che gli lascia in eredità un piccolo appartamento parigino, l’aria svagata e una mancanza incolmabile.

Il trasferimento a Milano segna un’ulteriore tappa della crescita di Libero. Ritrova amici d’infanzia, conosce nuove realtà, si confronta con situazioni diverse.

È qui che la sua evoluzione sessuale calca nuove vie, lasciandolo dapprima svuotato e solo, per giungere poi, non senza sofferenza, alla maturità sentimentale.

Così l’amore per Anna apre ai suoi occhi una prospettiva insieme nuova e antica, consacrandolo uomo.

Whitman mi obbligò a rovistare nei miei angoli reconditi. (…) Non avevo la sua arte poetica, non avevo arti tranne l’alfabeto del sentimento: elemosinavo legami camuffati da seduzioni, collezionavo carne per avere cuori. Nell’abbuffata vedevo l’anticamera all’incontro salvifico.”

Atti osceni in luogo privato è un romanzo che rivela i pensieri, anche scomodi, di un ragazzo che diventa adulto.

La storia è narrata in prima persona dal protagonista ed è piacevolmente inframmezzata da frasi in francese.

Lo stile di Marco Missiroli è snello e fluido, i periodi mai troppo lunghi, i dialoghi essenziali ma perfettamente centrati.

Solo verso la fine del libro la narrazione subisce un’accelerazione che risulta dissonante rispetto all’andamento più lento e consistente della prima parte.

Lungo le pagine sono citati moltissimi autori famosi, che accompagnano la crescita di Libero e l’evoluzione del suo pensiero.

Un raffinato omaggio alla poetessa milanese Alda Merini sta lì, tra le righe, ad aspettare di essere colto.

E c’era questa signora avvolta in una nuvola di fumo che in quelle ore scrisse su un quaderno e ci guardò sorniona. Sul tardi la vidi alzarsi e andarsene verso la porta. Auguri, balbettai accompagnandola fuori. Lei restò muta, il suo augurio era nel fazzoletto che trovai sul tavolo su cui aveva annotato in stampatello: ci sono notti che non accadono mai.”

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Atti osceni

Sinossi

Questa è una storia che comincia una sera a cena, quando Libero Marsell, dodicenne, intuisce come si può imparare ad amare. La famiglia si è da poco trasferita a Parigi. La madre ha iniziato a tradire il padre.

Questa è la storia, raccontata in prima persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo guidato dalla luce cristallina del suo nome. Si muove come una sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro dell’immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli adulti. Misura il fascino della madre, gli orizzonti sognatori del padre, il labirinto magico della città. Avverte prima con le antenne dell’infanzia, poi con le urgenze della maturità, il generoso e confidente mondo delle donne.

Le Grand Liberò – così lo chiama Marie, bibliotecaria del IV arrondissement, dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua solitudine – è pronto a conoscere la perdita di sé nel sesso e nell’amore. Lunette lo porta sin dove arrivano, insieme alla dedizione, la gelosia e lo strazio. Quando quella passione si strappa, per Libero è tempo di cambiare.

Da Parigi a Milano, dallo Straniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati, dai Deux Magots, caffè esistenzialista, all’osteria di Giorgio sui Navigli, da Lunette alle “trentun tacche” delle nuove avventure che lo conducono, come un destino di libertà, al sentimento per Anna.

Libero Marsell, le Grand Liberò, LiberoSpirito, è un personaggio “totale” che cresce con noi, pagina dopo pagina, leggero come la giovinezza nei film di Truffaut, sensibile come sono sensibili i poeti, guidato dai suoi maestri di vita a scoprire l’oscenità che lo libera dalla dipendenza di ogni frase fatta, di ogni atto dovuto, in nome dello stupore di esistere.

Titolo: Atti osceni in luogo privato
Autore: Marco Missiroli
Editore: Feltrinelli