“Cara zia” di Maria Concetta Biundo
Lettere al Femminile
Cara zia, sono quasi sette anni ormai che sei andata via.
In un primo momento ho avuto la sensazione che la mia vita si fosse svuotata, eri il mio impegno quotidiano, tutti i giorni venivo a trovarti per farti compagnia, per fare la spesa, per aiutarti nelle tue necessità.
Ogni giorno preparavo il tè da bere insieme in inverno mentre in estate si mangiava il gelato, era un appuntamento fisso che attendevi con ansia e se ritardavo mi telefonavi, così come era un appuntamento fisso la domenica sera cenare insieme.
Tutte le mie domeniche erano scandite da quest’appuntamento, prima eri tu che preparavi e facevi trovare la cena pronta, poi hai cominciato ad avere necessità di aiuto ed era mio compito venire in tempo utile per preparare la cena insieme a te.
Sei stata l’ultimo mio anello della catena con il passato e forse la tua perdita è stata più forte per me di quella di mia madre. Vivevate insieme, tanti anni trascorsi nella stessa casa, e per me eravate quasi due in uno, per me tutto era doppio, doppio aiuto, doppio punto di riferimento, badavate insieme ai nipotini, preparavate insieme per tutti noi, ci sostenevate in tutti i modi.
Dopo la perdita di mia madre, e della compagnia per te, ho dovuto starti più vicina e prendermi cura di te. Ne sono stata contenta. Mia madre è andata via troppo presto e in poco tempo, non dandomi la possibilità di prendermene cura. Con te ho potuto fare quest’esperienza che ho ritenuto importante nella mia vita perché mi sono resa conto che prendersi cura dei nostri anziani è un modo per ringraziare la vita che ci è stata data e un contatto con una realtà che spesso dimentichiamo, quella di non essere autosufficienti e dipendere dagli altri.
Per qualche tempo dopo che sei andata via mi sono sentita sola, senza radici, fino a quando ho accettato l’idea di esser diventata io la radice per i miei figli e per i nipoti.
Cara zia, con te è andato via l’ultimo mio legame con il passato, da quel momento tutto è rimasto nei ricordi, negli oggetti che sono rimasti, nelle foto a testimonianza di un tempo che è stato e che si è trasformato.
Ciao cara zia, con te ho trascorso buona parte della mia vita e il ricordo di te è sempre vivo così come quello dei miei genitori, che continuate ad essere sempre le mie radici.
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