“Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali” di Ransom Riggs

Recensione di Altea Alaryssa Gardini

Miss Peregrine

Tutto è iniziato quando ho preso in mano il libro. In questo caso specifico, avere la copia cartacea tra le mani fa una fondamentale differenza: questo libro di Ransom Riggs, dal mio punto di vista, è studiato per affrontare la storia di Miss Peregrine e dei suoi ragazzi speciali in una maniera che deve trascendere dalle prime parole della narrazione.

Il libro è rilegato in maniera rigida, le pagine sono di carta spessa e profumano di carta da parati.

Chi di voi è stato in una casa americana di epoca coloniale sa di cosa sto parlando, ma vorrei spiegare anche a chi non ha mai avuto questa esperienza: la carta è rigida, ruvida e porta, in maniera marcata, l’odore della colla e della cellulosa che nasconde in maniera malandata il passare del tempo.

Immaginate di trovare un libro in un ripostiglio di questa vecchia casa. Avete di fronte a voi, un volume pieno di foto strane e che porta con sé una storia che è stata taciuta per non spaventare e proteggersi.

Questo è un racconto non facile, privo di leggerezza ma, in parte, confezionato in carta da zucchero.

Vorrei che guardaste un anello. Guardatelo come fosse la prima volta: nessuno vede il tesoro nascosto al suo interno o nota la prigione che non lascia evadere.

Questa è la storia di generazioni perdute tra le spire di anni che hanno segnato la vergogna degli uomini.

Alcuni di noi sono speciali e necessitano di essere protetti da coloro che hanno stigmatizzato il diverso e da coloro che hanno bisogno del tesoro che nessuno di noi possiede davvero: il tempo.

Jacob ha appena perso suo nonno, non sa spiegarsi la sua morte e neanche quello che ha visto, quel giorno nel bosco, mentre l’anziano si abbandonava alle sue braccia.

Il profondo sconvolgimento di questa perdita lo porta a Cairnholm, in Inghilterra, dove scoprirà che le storie segrete del nonno sono vere ma celate, socchiuse dal profilo di un cerchio che gira su sé stesso nascondendo le tracce del presente e proteggendo un eterno passato.

Jacob non ha mai pensato di essere speciale: la sua vita prima di conoscere il 3 novembre del 1940 non lo era affatto, ma i pezzi stanno tornando al loro posto e sarà chiamato a vivere la vita che suo nonno gli ha lasciato in eredità.

È un’eredità scomoda, illuminata da eterni traccianti in cieli bombardati e sepolta in un passato custodito dalla torba.

“Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali” narra di passati che non devono essere rivissuti per essere ricordati ma guardati in faccia per essere compresi e mai più ripetuti.

La paura è coraggio e il coraggio porta alla libertà.
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Sinossi:

Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d’altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora?

Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l’oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all’orrore della Seconda guerra mondiale.

Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni.

O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d’epoca che Abraham custodiva gelosamente.

Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi?
Titolo: Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali
Autore: Ransom Riggs
Editore: Rizzoli
Anno: 2016

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