Hedera – di N. Targhetta, E. Anderle, I. Bruno, E. Belgrado
Voce alle Donne
recensione di Emma Fenu
Hedera è un romanzo di Nicolò Targhetta, Ernesto Anderle, Irene Bruno e Eugenio Belgrado edito da Becco Giallo nel 2021.
Di cosa tratta Hedera?
Edith viene trovata morta in un paese dell’Inghilterrà del primo trentennio dell’Ottocento.
Il suo cadavere, presso il fiume, è completamente avvolto dai suoi capelli rossi e da edera comune.
La fanciulla è bella, con qualche lentiggine. Di lei sappiamo che conosceva le erbe e i loro poteri, e che, grazie alla nonna, era diventata una creatura in sintonia e simbiosi con il bosco, capace di parlare con gli alberi, di sentire silenzi e gracchiare di uccelli prima delle parole di un uomo.
Di lei sappiamo che voleva vivere a Londra, specializzarsi in studi di botanica e che era immensamente innamorata di un giovane biondo.
Per eseguire l’autopsia, viene convocato il dottor Charles Norland da Londra, reduce dai traumi della recente guerra nepalese e in uno stato di sconforto, al limite fra l’incubo e il sogno.
Qualcosa non quadra. Edith si è realmente suicidata?
E cosa avviene in questo strano paese in cui non ci sono bambini nè morti, ma solo adulti che fabbricano con pelli maschere di animali, facendo intendere di praticare antichi riti celtici di passaggio le cui caratteristiche peculiari si ritrovano in moltissime culture distanti geograficamente?
Dartmoor è un crocevia, un luogo conosciuto fin dall’antichità per far avvenire il passaggio fra i mondi: una porta verso l’altrove, sia esso paradiso, inferno o lo specchio di Alice.
Eppure, anche in questo paese si muore, se si viene uccisi.
Un assassino seriale, infatti, si aggira per boschi, case e cimitero squartando le vittime dopo il decesso. Chi si nasconde dietro le maschere o tutti sono mascherati anche se non sembra?
Perché leggere Hedera?
Hedera è un libro illustrato di rara bellezza: le immagini non smorzano l’immaginazione del lettore, perché le immagini parlano, a loro modo, e vanno osservate: stimolano non castrano la fantasia.
Non è un thriller classico: è un invito in un mondo gotico, fitto di enigmi, rituali, rivelazioni che superano il razionale.
Vi lascio facendovi riflettere sul simbolismo dell’edera: nel mito di Dionisio è contrapposta alla vite, in quanto simbolo di purezza e fedeltà coniugale. Ma non solo: Dionisio è il dio fatto a pezzi che risorge.
L’edera è l’immortalità.
Siete pronti per un viaggio nell’altrove?
Link d’acquisto
Sinossi
Dartmoor, Inghilterra, 1826.
Il corpo di Edith Wilton, giovane donna dai lunghi capelli rossi, viene ritrovato senza vita sulla riva di un fiume, completamente avvolto da hedera helix o edera comune.
A eseguire la sua autopsia è il dottor Charles Norland, un uomo di scienza tormentato dai ricordi della guerra anglo-nepalese, che si è da poco rifugiato nel Devonshire in cerca di pace.
L’edera è ovunque, tra i capelli della ragazza, nei vestiti, fra le dita dei piedi, e la prima supposizione del medico è che si tratti di suicidio.
Ma è solo l’ipotesi più logica di un mistero che ben presto perde ogni aspetto di razionalità e inizia a mietere nuove vittime.
Chi era davvero Edith Wilton? La ricerca della verità sulla morte della ragazza dell’edera si trasforma lentamente in un’ossessione, trascinando il dottor Norland in una realtà popolata da antichi riti celtici e da una natura potente e inquieta.
Una realtà primordiale che sfugge alle regole dell’uomo, di cui il villaggio di Dartmoor sembra essere la porta e la giovane Edith Wilton la chiave.
Titolo: Hedera
Autori: Nicolò Targhetta, Ernesto Anderle, Irene Bruno e Eugenio Belgrado
Edizione: Becco Giallo, 2021