Buon compleanno, Miss Austen!
La letteratura ispirata a Jane Austen.
Di Antonia Romagnoli
Oggi, 16 dicembre, ricorre l’anniversario della nascita di Jane Austen, nata in questo giorno nel 1775.
Festeggiare il suo compleanno. Come? È da giorni che me lo chiedo. Che cerco la formula giusta per questo articolo.
Le ho pensate tutte. E se la intervistassi immaginando le sue risposte? E se scrivessi un bel raccontino in cui i suoi personaggi si riuniscono per festeggiarla?
E se… e se…?
Se questo è lo stile con cui sarebbe stato scritto il racconto, è un bene per tutti noi che non sia riuscita a pensarne uno.
Mi sono arrovellata, fallendo miseramente.
Su Jane Austen e suoi romanzi è stato detto e scritto talmente tanto che è impossibile essere originali.
Qui in Italia arriva solo la punta dell’iceberg della produzione letteraria mondiale che ruota intorno alle sue opere: me ne sono accorta anni fa, quando ho incontrato per la prima volta il film “Austenland”. Il libro di Shannon Hale da cui è stato tratto non è mai arrivato alla traduzione italiana.
Jane Austen negli ultimi anni è diventata un fenomeno culturale.
Anche se il termine Janeite, che designa la fedele ammiratrice dell’Autrice, è di antica e nobile origine (Janite fu coniato nel 1894 da George Saintsbury, critico letterario all’epoca molto autorevole, e poi ripreso da Kipling, che gli diede la forma definitiva di Janeite), oggi le forme e le espressioni di questa fedeltà e passione per le opere austeniane ha raggiunto forme impensabili anche solo pochi anni fa.
Che cosa avete fatto dei miei libri?
Il mondo editoriale è a una svolta epocale.
Certo, quello di oggi è molto diverso da quello che Jane Austen ha affrontato.
Orgoglio e Pregiudizio fu rifiutato dal primo editore a cui fu proposto. L’ho cominciato nel 1799 e sono riuscita a pubblicarlo, non a mie spese, nel 1813, dopo molte revisioni. Oggi sarebbe andata diversamente?
Vengono scritti – ogni anno – centinaia, migliaia di romanzi, molti dei quali non passano neppure più attraverso editori: l’autopubblicazione, soprattutto nel mondo anglosassone, ha dato un impulso nuovo all’editoria. Le sta dando una forma nuova e sta aprendo strade fino a una decina d’anni fa quasi inconcepibili. Spesso i libri vengono scritti e pubblicati in una manciata di mesi.
In questo quadro multiforme, per alcuni versi non ancora inquadrabile, la letteratura austeniana occupa una posizione di rilievo.
Forse oggi avrei potuto vedere Northanger Abbey pubblicato. Avrei potuto firmare i miei romanzi. Ma per stare ai ritmi degli altri autori avrei pubblicato Elinor e Marianne in forma epistolare.
Si possono definire alcuni filoni principali:
- quello della letteratura collegata ai suoi romanzi,
- quello dei libri che vedono Jane Austen divenire protagonista,
- quelli che a vario titolo prendono ispirazione da Jane Austen, dalle sue opere e dalla sua “poetica” e la riportano in chiave moderna, in nuovi romanzi, dai generi più diversi.
Per non parlare del Regency, che a partire dalla Heyer fino ai giorni nostri all’epoca, ambienta romanzi romantici e sentimentali nel mondo Regency, quello in cui la Austen è vissuta e ha ambientato le sue opere.
Storie romantiche? Certo non era questo l’intento dei miei scritti… un attimo, ho capito male? Che cosa significa “Jane Austen divenire protagonista”?
Austenland, dicevo, è solo la punta dell’iceberg. Per chi non lo conoscesse, il film segue le vicende di una janeite un po’ attempatella (oltre ai trenta certamente) che spende tutti i suoi risparmi per vivere un’esperienza totalizzante in un’ambientazione Regency.
Di più: Austenland prevede che ogni ospite del grande maniero abbia un’avventura romantica in stile austeniano.
Questa è solo una delle tante vicende che oggi vedono come protagoniste fan di Jane Austen, alle prese con la vita quotidiana, coi problemi di cuore e con una realtà non soddisfacente.
Che cosa farebbe Jane Austen? What Would Jane Austen Do? Non è solo il titolo di uno dei romanzi che appunto seguono questo filone, scritto da Laurie Brown, ma è una specie di mantra per le donne moderne alla ricerca di una propria identità, di una propria dimensione e che in Jane Austen trovano una guida sicura, un modello a cui aderire per regolare la propria condotta e per migliorare se stesse.
Mi sfugge il significato di mantra, e sinceramente non so come regolarmi di fronte a simili sviluppi della letteratura. Non so se essere lusingata o dispiaciuta, in effetti, ma certamente il mio orgoglio ne esce piuttosto accresciuto.
Anche ne Il club di Jane Austen, altro film sulla stessa linea narrativa, segue le vicende di un gruppo di donne, diverse fra loro per età e vissuto, che si ritrovano unite grazie alla lettura condivisa dei romanzi di Jane.
Sarei Miss Austen. Non siamo state presentate!
Jane Austen Book club, di Karen Joy Fowler, è il romanzo, questa volta arrivato in Italia, da cui la pellicola trae ispirazione. Anche fra queste pagine, riecheggia la domanda: che cosa farebbe Jane?
Miss Austen…
Gli altri filoni definibili austeniani sono, a mio avviso, figli della nostra epoca, un mondo di prequel, di sequel, di saghe infinite, che nascono sotto l’egida meramente economica di un’editoria e di una cinematografia in crisi, che sfruttano la serialità per ottenere fidelizzazione.
Sostanzialmente, siamo una generazione drogata dalle telenovele e dai serial, vogliamo che le storie che più amiamo non finiscano mai.
Lo ha capito perfino la Disney, con i sequel di cenerentola e di altri classici.
Lo ha capito la narrativa.
I romanzi della Austen sono stati, in questo senso gettonatissimi. Tutti ci siamo chiesti come sarebbe stata la vita di Lizzie a Pemberley, ma varie autrici si sono cimentate nell’ardua impresa di raccontarcelo, di volta in volta, dando alle loro opere sfumature diverse, talvolta gialle (Death Comes to Pemberley, di P.D. James è il più celebre), talvolta rosa, talvolta horror…
Mr. Darcy, e qui mi dispiace molto dirlo, ha avuto anche le sue versioni vampiresche, come in Mr. Darcy, Vampyre di Amanda Grange o Vampire Darcy’s Desire: A Pride and Prejudice Adaptation di Regina Jeffers. E pure Emma ha fatto l’ammazzavampiri.
Scusatemi. Sarò spirito, ma ho un lieve mancamento. E non mi capitava da… centinaia di anni.
Versioni più hard delle varie opere, o rifacimenti, rivisitazioni, seguiti e spin-off non si contano. Potrei elencarne a allo sfinimento. Ricordo, per le appassionate del genere fantastico, o quasi, Sense and Sensibility and Sea Monsters.
Fra i titoli più divertenti: Persuade Me (Darcy & Friends, #2) di Juliet Archer; Northanger Alibi (The Jane Austen Diaries, #2) di Jenni James; Impulse and Initiative di Abigail Reynolds, Fifty Shades of Mr Darcy: A Parody di William Codpiece Thwackery Pride and Promiscuity: The Lost Sex Scenes of Jane Austen di Arielle Eckstut: questo abbamo avuto il piacere di vederlo tradotto in italiano come Orgasmo e Pregiudizio (vi mancava, eh?).
A quanto pare, è cosa universalmente riconosciuta che tutti i personaggi austeniani tenessero diari, puntualmente riportati da volenterose autrici moderne.
Molti di loro hanno risolto misteri delitti, incontrato fantasmi o assassini. Nascosto segreti, antichi amori, velleità artistiche.
Lottato contro zombie.
E così bene, ma così bene, da rifarlo più volte in una intera serie di romanzi e persino al cinema.
Se sapessi che cosa sono gli zombie credo che questa faccenda non genererebbe, in me, grande entusiasmo.
La stessa Jane Austen ha risolto parecchi delitti, avuto numerose storie d’amore, soprattutto scritto diari su diari, da farne una serie intera.
Abbiamo libri di cucina, figli e nipoti le cui avventure sono imperdibili. Ovviamente, la famiglia Bennet-Darcy è la più seguita: abbiamo notizie perfino della figlia di Anne de Bourgh, con insospettate doti artistiche.
Svariati i punti di vista: persino quello della servitù nell’apprezzabilissimo Longbourn di Jo Baker.
Non solo le autrici straniere, ma anche noi italiane a opere austeniane non scherziamo affatto. Abbiamo tutte nel cuore la nostra idea su come raccontare qualche personaggio minore, o proseguire avventure in sospeso. Che ne sarà di Mary Bennet, per esempio, o della timida Georgiana?
Non ho più parole per esprimere ciò che provo. Credo sia il peggior compleanno che in fè mia potessi immaginare.
Ma è tutta orrida letteratura, questa? Qui ci vorrebbe tutta l’ironia di Miss Austen per dare la risposta giusta.
Io dico di no.
Ovviamente non posso giudicare gran parte di questi romanzi, specie quelli che non sono mai arrivati sul mercato italiano, ma di certo so che tanti nascono da un sincero affetto verso Jane Austen e da una profonda gratitudine verso le sue opere.
Scaturiscono dai sentimenti positivi che l’Autrice ha saputo generare con le sue parole, coi suoi personaggi. Sentimenti che spesso traspaiono dalle stesse presentazioni dei romanzi.
“In tutto il libro, ho cercato di rimanere fedele ai personaggi che Miss Austen ha creato. Ho cercato di sviluppare e introdurre nuovi personaggi che avrebbero incontrato la sua approvazione.” Scrive Kwen Griffeth a proposito di Kellynch: sequel di Persuasione di Jane Austen.
Molte autrici, senza Jane Austen, non avrebbero mai ambito alla penna, non avrebbero scelto, forse, la scrittura come forma d’espressione e d’arte.
Pur dedicandosi a generi diversi, sono innumerevoli le scrittrici di ieri e di oggi che hanno scoperto nei libri di Jane il primo grande amore letterario.
Un po’ tutte, da sempre, cerchiamo la nostra austenland, anche se in modo meno eclatante di quello del film. Ci incontriamo nei gruppi di Facebook e alla prima occasione parliamo di Lei, come le signore di Jane Austen Book club.
Alcune autrici hanno scritto piccoli capolavori, come Mia cara Jane, un delicato epistolario firmato da Amalia Frontali, o grandi avventure in cui Darcy dimostra doti eroiche inaspettate.
Cara Miss Austen, queste sono le candeline che vogliamo mettere sulla torta virtuale, che (forse) non puoi vedere, ma che vogliamo dedicarti.
Ognuna di noi, che abbia scritto, o letto, o che abbia anche solo sorriso di Miss Bates guardando il film Emma, o desiderato un capitano Wenthworth, oggi splende per te.
Sì, questo è un regalo di compleanno che il mio cuore è felice di accettare.
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…dimenticavo wattpad!
Ora però preferisco davvero non sapere.
Fonti
https://www.goodreads.com/shelf/show/jane-austen-inspired?page=8
https://www.goodreads.com/book/show/595397.Enthusiasm
https://www.goodreads.com/book/show/6425725-sense-and-sensibility-and-sea-monsters
https://www.goodreads.com/book/show/6515734-vampire-darcy-s-desire
https://www.goodreads.com/book/show/6691280-mr-darcy-vampyre
https://austenprose.com/2009/05/25/what-would-jane-austen-do-by-laurie-brown-%E2%80%93-a-review/
https://it.wikipedia.org/wiki/Alla_ricerca_di_Jane
http://www.unteconjaneausten.com/come-nasce-la-parola-janeites-1/
https://it.wikipedia.org/wiki/Jane_Austen
https://it.wikipedia.org/wiki/Orgoglio_e_pregiudizio
http://www.unteconjaneausten.com/orgoglio-e-prevenzione-la-prima-edizione-italiana/
http://www.jausten.it/orgoglioepregiudizio.pdf
https://en.wikipedia.org/wiki/Death_Comes_to_Pemberley
https://www.goodreads.com/book/show/26183631-kellynch
https://www.goodreads.com/book/show/21409541-fitzwilliam-darcy-poet-laureate
https://www.goodreads.com/book/show/7881742-emma-and-the-vampires
https://www.goodreads.com/book/show/883194.Pride_and_Promiscuity
https://www.goodreads.com/book/show/19262871-mr-darcy-s-first-elizabeth
https://www.goodreads.com/book/show/17380041-longbourn
https://www.goodreads.com/book/show/20600462-jane-and-the-twelve-days-of-christmas
https://www.goodreads.com/book/show/23613017-pride-and-all-this-prejudice
https://www.goodreads.com/book/show/25247824-persuaded
https://www.goodreads.com/book/show/15819023-the-real-jane-austen
https://www.goodreads.com/book/show/25422454-sensible-and-sensational
https://www.goodreads.com/book/show/6680730-writing-jane-austen
Le copertine nelle gallery provengono da Goodreads.
Le immagini dei film citati sono prese dal web.