Tokyo tutto l’anno – di Laura Imai Messina
recensione di Giovanna Pandolfelli
Per il lettore appassionato di cultura nipponica, Einaudi pubblica Tokyo tutto l’anno, un viaggio sentimentale nella grande metropoli, dalla penna poetica e incisiva di Laura Imai Messina.
Autrice di talento e con approfondita conoscenza – e passione – per il Giappone, dove lavora e vive con la sua famiglia italo-nipponica, Laura Imai Messina ci accompagna attraverso un itinerario spazio-temporale nei meandri della capitale giapponese, una metropoli che conta oltre tredicimilioni di abitanti sparsi su duemila chilometri quadrati, dunque una superficie immensa (Parigi metropolitana ne conta solo 105, Roma 1200), con una densità tuttavia non trascurabile.
Da gennaio a dicembre, attraverso le primavere dei ciliegi in fiore, la stagione delle piogge, il caldo e il freddo, l’autrice conduce il lettore per i diversi quartieri di Tokyo, descrivendone attrazioni e curiosità, tradizioni e osservazioni personali.
Perché Imai Messina ama il Giappone da dentro, dalle sue viscere, vi è immersa interamente, vi si confronta nel quotidiano come donna, come madre, come docente, come moglie, nuora, amica e straniera. Uno sguardo dall’interno, il suo, che non manca di argute riflessioni sulla vita nella megalopoli, letteralmente “capitale orientale” contrapposta a Kyoto.
“Tokyo è uno spazio interno, intimo, quasi segreto, che si apre all’improvviso. Tra me e me ho sempre giustificato la dimensione assurdamente ridotta degli appartamenti di Tokyo con questa idea: è casa anche il fuori (soto 外) non solo il dentro (uchi 内); curare un parco pubblico equivale a curare il proprio giardino.”
Quello di Imai Messina è dunque un Giappone non solo del fuori, ma anche del dentro, intimo dove fanno capolino scene di vita domestica che tanto sono difficili da esperire quando si viaggia.
Lei casalinga piena di talenti la musica, la letteratura, l’arte di coltivare relazioni.
Parla della suocera, che qui pare ergersi a simbolo della donna nipponica che ci apre le porte della sua dimora per accoglierci nell’intimo della ristretta cerchia di parenti e amici, in un raffinato ambiente in cui regna la cura del nucleo familiare e il culto degli antenati.
Le pagine di Tokyo tutto l’anno sono intrise di poesia nel narrare storia e tradizioni di un popolo che convoglia in sé due aspetti estremi dell’esistenza umana: quello della disciplina, del progresso, della tecnologia, e quello della spiritualità, della tradizione e della superstizione.
Due facciate di una stessa pagina, che convivono e si intersecano. Tutto è estremo: inizio e fine, spiritualità e progresso, tradizione e futuro. Superstizione, riti, oggetti scaramantici dal sapore magico, leggende e antichi moniti, il culto degli antenati; treni iperveloci e affollatissimi, manga e anime verso tradizioni, santuari e riti.
Il taglio temporale del nostro viaggio lungo un anno ci permette di cogliere l’essenza del quotidiano, lo sguardo dell’autrice offre uno scorcio tanto completo quanto personale.
Ai cenni storici che pervadono le righe di questa particolarissima guida, si mescolano continui riferimenti linguistici, ogni cosa è designata con il suo nome e il suo logogramma che, tra i caratteri dell’alfabeto latino, spunta come una miniatura antica, le pagine sono arricchite da delicate illustrazioni policrome di Igort, gigante delle arti visive a cavallo tra Italia e Giappone; tutto profuma, parla e suggerisce il Giappone.
Le parole in giapponese sono giochi, suoni che si attaccano a una forma e non perdono tuttavia la loro sonora identità, schiacciati dalla predominanza della vista.
Nell’addentrarci nei quartieri di Tokyo scopriamo quanto credenze e tradizioni regolino la vita dei suoi abitanti.
I continui riferimenti alle diverse epoche del passato, a cominciare dal periodo Edo, antico nome della metropoli quando questa non era che una cittadina di mare, emersa dalle acque solo nel XII secolo, le suggestive descrizioni delle usanze, delle celebrazioni e delle denominazioni, tutto contribuisce alla nostra immersione nipponica come viaggiatori su treni di parole.
Imai Messina affronta con grande slancio la vita da italiana in Oriente, ne sposa cultura, lingua, costumi e sapori.
Si districa tra fiori di fuoco (fuochi d’artificio) e dolcetti tipici di ogni genere, ed esce a testa alta anche da madre, quando decide di far passare suo figlio di tre anni attraverso il rito
del sumo del pianto, una tradizione che conta quattrocento anni di pratica all’incitazione al pianto dei bambini in braccio a possenti lottatori di sumo. Un pianto che conferirebbe salute ai piccoli e che risale ad una leggenda di demoni scacciati da lacrime infantili.
Tokyo tutto l’anno è una guida pregna di emozioni, un ponte tra Oriente e Occidente, una testimonianza di come si possano abbracciare radici tanto distanti, farle proprie e restituirne la magia al proprio popolo di origine.
Per questo ringraziamo Laura Imai Messina, per la sua penna che traduce ed interpreta per noi i magici simboli di un affascinante altrove.
Link d’acquisto
https://www.amazon.it/lanno-Viaggio-sentimentale-grande-metropoli/dp/8806244213
Sinossi
«Tokyo sembra sempre in costruzione. Da bruco a farfalla, da farfalla a rondine, da rondine a sasso, da sasso a palazzo, da palazzo a bosco, da bosco a… È in uno stato di infanzia perenne, come una bambina che a guardarla non pare diversa, ma poi confrontandola con le fotografie – l’album aperto una domenica sulle ginocchia – emerge strabiliante nella differenza».
«La forma di una città cambia più veloce di un cuore» diceva Baudelaire. E forse, tra tutte le città, Tokyo è quella che cambia più velocemente se è vero, come scrive Laura Imai Messina, che l’antica Edo «è in uno stato di infanzia perenne».
Laura si trasferì a Tokyo per studiare: pensava sarebbero passati pochi mesi – quanto bastava per perfezionare il suo giapponese – non che sarebbe rimasta più di quindici anni, e che si sarebbe innamorata perdutamente di una delle città più affascinanti, labirintiche e seducenti del mondo (oltre che di un ragazzo che sarebbe diventato suo marito).
Tokyo non solo è una delle grandi metropoli globali, ma è anche una città densissima di storie, tradizioni, simboli, «segni»: è la città dove usanze secolari vivono accanto ai quartieri degli otaku, gli appassionati di manga e videogame, dove le culture giovanili più effervescenti del pianeta si muovono nelle stesse strade su cui si affacciano piccoli locali tipici.
È una città in cui i ritmi frenetici del lavoro e del commercio si alternano a quelli cadenzati delle stagioni e delle festività, dove il rito ha un’importanza fondamentale perché è il calendario, con le sue feste e la sua memoria, a regolare la vita dei suoi abitanti.
Laura Imai Messina racconta Tokyo con uno sguardo unico, a cui la conoscenza delle usanze e delle strade non ha tolto freschezza e curiosità. Un viaggio lungo un anno, da Mutsuki, gennaio, «il mese degli affetti», a Shiwasu, dicembre, «il mese dei bonzi affaccendati», fino al cuore di Tokyo, la «città bambina».