Il sonno della ragione di

Alberto Lehmann e Mariangela Gisiano

Voce al cuore

Alessandra Patrignani

 

il sonno ragione

 

 

Il sonno della ragione è un’opera divulgativa a cura di Alberto Lehmann e Mariangela Gisiano edita da Agorà Edizioni Scolastiche nel 1999.

 

Di cosa tratta Il sonno della ragione?

 

Il libro è diviso in cinque sezioni: la persecuzione e i ghetti, le deportazioni, i campi di concentramento, la liberazione e la memoria.
All’interno di queste sezioni vengono riportati estratti di testi famosi, o meno famosi, ma anche racconti scritti non direttamente da persone che hanno vissuto la shoah sulla propria pelle.

Ad inizio sezioni si apprezza un’introduzione storico-culturale per calarci negli accadimenti socio-politici di quel determinato periodo e una piccola anticipazione delle letture che si andranno a toccare all’interno di quella specifica sezione.
Essendo un’edizione scolastica, a coda di ogni brano ci sono delle pagine di comprensione del testo, di comprensione emotiva e di spazio per riflettere, oltre che per fare ricerche ed imparare a mettere gli avvenimenti in una sequenza logica e cronologica; in alcuni punti ci sono delle box di approfondimento.

Come annuncia il sottotitolo, la lettura tratta nello specifico del dramma vissuto dalle persone di fede ebraica durante gli anni antecedenti la seconda guerra mondiale e, ovviamente, le atrocità sperimentate dagli stessi durante lo svolgimento del conflitto.

Alcuni racconti sono più famosi, infatti troviamo Anna Frank e Primo Levi ma anche tanti altri autori che attraverso le loro parole riescono ad inserirci emotivamente in un contesto molto particolare e pieno di drammaticità raccontando la situazione dal
proprio punto di vista: spiegando cosa si faceva per nascondersi, come si viveva da nascosti, com’era la “quotidianità” all’interno del Lager, gli espedienti per non morire, le sensazioni di chi è arrivato alla liberazione, come si lavorava.

Ognuno con il suo stile narrativo riesce perfettamente a consegnarci sulle mani un’eredità da non dimenticare.

“Non è sufficiente provare sdegno e orrore di fronte alle atrocità delle persecuzioni e dei crimini avvenuti nei ghetti, durante le deportazioni o nei Lager, nè sostenere che sono conseguenze inevitabili della guerra o affermare che l’uomo ha sempre avuto
istinti di violenza: occorre un’analisi dei sistemi, dei fatti e dei responsabili; c’è bisogno di pagine su cui meditare, dense di riflessioni, pacate e profonde.”

Ci viene consegnato sulle mani uno spunto di riflessione, assieme ad una domanda secca: “Lei, che cosa avrebbe fatto al mio posto?” la domanda che fa da sfondo al testo “La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca”.

Si riescono a percepire la speranza, l’illusione, il dolore, la stanchezza ma anche il fortissimo senso di impotenza.
Aguzzando i sensi si riescono anche a percepire alcuni odori e alcuni colori, non è difficile neanche immaginare la luce di certi sguardi o la visione di corpi scarni.

Perchè leggere Il sonno della ragione?

Perché è uno dei testi, seppur scolastici, meglio narranti di questa terribile pagina di storia. Non viene data voce solo ad un’unica persona, situazione, paese, ceto social, ma ad un insieme di voci che urlano il diritto alla memoria.

Un’opera da conservare per ricordare sempre le profonde ferite, per discernere sempre una strada dall’altra e per non dimenticare mai non solamente la shoah ma che nonostante il tempo che ci separa da quell’epoca.

Gli occhi minacciosi non si chiudono mai: cambiano tipologia di vittima, cambiano nome e colore degli occhi ma razzismo e l’odio sono sempre vivi, ed è per questo che sempre viva deve essere la memoria.

Lo reputo adatto a chi sa già gestire le proprie emozioni, perchè in alcuni punti risulta comprensibilmente crudo e molto duro da poter essere concepito o “assimilato” da persone altamente empatiche.

Giusto che sia un’edizione scolastica ma va benissimo anche per ha finito il percorso scolastico: gli esercizi sono validi per ogni età.
Utile guidare lo studente, non solo a livello storico ma ancor prima a livello emotivo.
La mia edizione è ancora in lire, essendo un libro preso in prestito dai tempi delle scuola medie di mio fratello ed è corredato di immagini e di disegni di bambini oltre dalla scheda del film “La vita è bella” di Roberto Benigni; il testo è ancora in commercio.

 

 

Link d’acquisto

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Sinossi

L’incredibile dramma degli Ebrei, dissidenti politici, zingari ed omosessuali, perseguitati e sterminati nei lager e nei campi di concentramento viene presentato attraverso percorsi strutturati in maniera storico-cronologica (le leggi razziali, l’arrivo nei lager, la vita all’interno dei lager, la condizione di vita delle donne e dei bambini, la liberazione, la convivenza con il ricordo nei sopravvissuti…) per lo più tramite testi di alto valore letterario e di autori noti anche al grande pubblico: Primo Levi, Giorgio
Bassani, Judith Kerr, Peter Weiss, Fred Uhlman, Anna Frank…

Il libro è arricchito da documenti e testimonianze che, senza cadere nell’eccesso della spettacolarizzazione deleteria, danno un apporto altrettanto decisivo. Tra questi, è parsa un’occasione utilissima il film di Roberto Benigni, La vita è bella, che legge questa assurda pagina di Storia in un’ottica che vorrebbe essere anche quella del nostro libro.

 

 

 

Titolo: Il sonno della ragione
Autori (a cura di): Alberto Lehmann e Mariangela Gisiano
Edizione: Agorà, 1999