GIOVENTÙ- a cura di Marika Addolorata Carolla
Recensione di Veronica Sicari
Gioventù è un’antologia di racconti, a cura di Marika Addolorata Carolla, edita da Ego Valeo Edizioni nel settembre 2020.
La raccolta Gioventù contiene 24 racconti, scritti da altrettanti talenti, principianti e non.
Il ricavato dell’antologia è interamente devoluto all’Associazione Cuori 3.0, che si occupa di attività di beneficienza e di supporto a persone in attesa di trapianto cardiaco, cardiotrapiantati e alle loro famiglie.
Gli autori, giovani e meno giovani, esordienti e non, nelle loro opere hanno affrontato un aspetto di quello iato tra infanzia ed età adulta che è la giovinezza. Quel breve momento tra il non più bambini e il non ancora adulti, spesso scenario di tragedie capaci di segnare l’intera esistenza di un individuo.
E così, temi come i disturbi alimentari, il bullismo, la body positive, la solitudine, la disabilità, l’isolamento, la depressione, le dipendenze vengono osservati dalla prospettiva di chi li vive sulla propria pelle.
Lettere, racconti distopici, piccoli saggi, articoli: attraverso le più varie forme espressive viene raccontata la quotidianità di giovani e giovanissimi.
Voglia di riscatto dalla propria condizione, ricerca della propria identità, perseguimento di piccoli e grandi obiettivi sono al centro della narrazione. Ognuno degli autori riesce a cogliere le contraddizioni del travagliato rapporto con il mondo degli adulti e con la società in generale.
In alcuni racconti, la società viene percepita come respingente:
“Eravamo tutti figli di una società che tentava di darci il meglio. Ma era una mamma affaticata, e per quanto si sforzasse, non sempre ci riusciva, o almeno non per tutti” (Nunzia Caricchio)
In altri, gli adulti occupano un ruolo conflittuale con l’io narrante, distanti e disinteressati a colmare l’inevitabile gap generazionale:
“Ci chiedete quali sono i nostri sogni. Ci dite che non abbiamo la voglia di combattere. Ci dite che non sappiamo più reagire, sopravvivere, esistere. E poi… ci chiudete le porte, ci voltate le spalle, e andate via.” (Stefania Meneghella)
In altre storie, al contrario, emerge la tenerezza del rapporto con i propri genitori, la voglia di non deludere le loro aspettative:
“Ho studiato e lavorato e sono diventata precaria, sottopagata, disoccupata, espatriata. In un attimo troppo giovane e troppo vecchia, troppo inesperta e troppo qualificata. Nel mitico ’68, quando scioglievi le trecce da bambina, non l’avevano contemplato questo mio destino, tracciando, fra i pantaloni a zampa e le corde troppo tese delle chitarre, un futuro agognato.
Ho vinto, Mamma? Sì. Ho vinto. Il premio sono io.” (Emma Fenu).
Marika Addolorata Carolla, nella prefazione all’antologia Gioventù, spiega in maniera chiara le intenzioni alla base del progetto: dare voce ai giovani di oggi, figli di un’epoca inedita, piena di contraddizioni più che in passato, che si trovano – sprovvisti di mezzi – a doversi barcamenare in una società complessa. Il progresso tecnologico, la crisi economica, le profonde fratture sociali rendono molto più difficile il processo di crescita.
Le aspettative proprie e altrui, le opportunità negate spingono molti giovani e giovanissimi a dover abbandonare la propria terra, in cerca di fortuna in luoghi estranei.
Nuovi linguaggi e nuovi modi di intrattenimento spesso rendono i più giovani alieni ai loro stessi familiari, incapaci di comprendere fino in fondo reazioni e comportamenti. In una società perennemente interconnessa, che ha apparentemente accorciato le distanze e cancellato le differenze, sono emerse nuove forme di marginalizzazione, sommerse e per questo più insidiose.
Nuovi disagi, nuove dipendenze.
Anche abusi e violenze percorrono, oggi, canali diversi rispetto al passato, sebbene mantengano la medesima carica distruttiva.
L’idea è dunque quella di mostrare il volto reale delle nuove generazioni, cercando di comprendere, dalla loro voce, quali siano le loro paure, le loro speranze, le loro angosce. I loro drammi.
Ricordando, a chi giovane non lo è più, di aver vissuto, sebbene con declinazioni diverse, le medesime angosce, le medesime passioni, i medesimi affanni.
“Gioventù è un inno all’ascolto, al dialogo, alla riflessione. Gioventù è un urlo che si eleva alto e desidera eco”.
Link d’acquisto
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Sinossi
Ventiquattro racconti carichi di emozioni.
Emozioni che non siamo più abituati ad assorbire, perché presi spesso, dalle inutili situazioni della vita di ogni giorno.
Leggendole possiamo provare il sublime gusto di immedesimarci in ciascuna di loro.
Vivere e comprendere il loro battito di vita. Il loro essere giovani.