Napolis – Quarantadue poeti cantano la città di Partenope

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Recensione di Gianna Ferro

Napolis – Quarantadue poeti cantano la città di Partenope è una silloge poetica a cura di Vincenzo Salerno, edito da Marlin nel 2023.

Di cosa tratta Napolis?

Vincenzo Salerno, docente all’Università di Salerno e direttore del centro interdipartimentale di ricerca Alfonso Gatto, ha curato questa raccolta di poesie, pensieri, inni e dichiarazioni d’amore dedicate ad una città poliedrica e variopinta, come quella che è Napoli.

Quarantadue i poeti italiani contemporanei, di provenienza dall’intera penisola, che dedicano versi, in italiano e in dialetto napoletano, e in forme letterarie diverse, alla città partenopea.

“’A razza nostra è ‘a razza d’ ‘o rummore:

pecchè rummore fa ‘o napulitano.

Si parla, move ‘e mmane, fa ll’attore,

e pè’ ffà cchiù ammuina fa ‘o suprano

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Ma è bbuono ‘e core. Nun è malamente.

Chillo ca ‘un fa rummoreè ammalezziato.

Chillo ca striscia comme fa ‘o serpente…

ca dint’ o scuro se trattene ‘o sciato.

……………………………………………… “ ‘O rummore di Claudio Pennino

Un conciso, ma intenso excurus compie Salerno nella letteratura napoletana del Seicento, che vede Benedetto Croce attore e spettatore della nascita della poesia in dialetto; un Ottocento attraversato da testi di genere diverso, in una Napoli dal doppio volto quello della ‘miseria‘ e quello della ‘nobiltà‘; un breve viaggio nella tradizione, con De Filippo, Rea, Scotellaro, per giungere fino ai giorni nostri, i cui testi poetici raccontando una città con voci, sguardi e prospettive geografiche differenti, ma che toccano l’anima di Napoli.

Ogni brano recita di un vicolo, di una piazza o di uno stato d’animo, di un omaggio a un campione sportivo o a chi Napoli l’ha cantata al mondo; piccoli quadri di una città bella e dannata, contraddittoria, ma pura e viscerale.

“ …………………………………………..

Non è mai tardi nella città di N

qui dove Vico sostenne

il ripetersi della storia,

in questa città in cui lo spazio si insegue

e niente si possiede,

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La città di Partenope, detta N,

ha una bellezza maldestra, disonesta,

è una casa gigantesca

con una sola stanza,

per ognuno che vi entra ella è diversificate

si trasforma o lo trasforma

s dua somiglianza.” Partenopìa di Giulia Scuro

Testi editi e inediti, scritti appositamente per questa antologia da poeti come Franco Arminio, Carlo Avvisati, Mariano Bàino, Ambrogio Borsani, Franco Buffoni, Floriana Coppola, Giambattista Basile e Roberto De Simone.

Perchè leggere Napolis?

Leggendo questo libro si ha la sensazione di attraversarne le parole dedicare alla città, facendole proprie.

Napoli è un po’ la città di tutti con le sue contraddizioni, le sue fragilità, il suo grande cuore.

Il filo rilevante che lega i testi è quello di evitare retorica spicciola e luoghi comuni, che spesso identificano la città partenopea, e dare nulla per scontato.

“Napoli è la soglia tra due mondi:

città dei vivi, città dei morti. Napoli

non è più Occidente, non è ancora

Oriente: frontiera, crepa, varco.” Poesia-frammento di Mattia Tarantino

L’introduzione di Vincenzo Salerno è un compendio di storia, di letteratura e di tradizione culturale, ben articolato. Napoli e la sua “lingua” sono parte integrante della cultura italiana, non confinati a una regione, è l’ ‘l’essere e il non-essere’ di un popolo, e come diceva il grande Eduardo De Filippo:

“ Napule è nu paese curiuso:

è nu teatro antico… sempe apierto.

Ce nasce gente ca senza cuncierto

scenne pe’’e strate e sàpe recità.

Nun è c’’o fanno apposta, ma pe’ lloro

‘o panurama è na scenografia,

‘o popolo è na bella cumpagnia,

l’elettricista è Dio ch’’e fa campà.

Ognuno fa na parte, na macchietta,

se sceglie ‘o tipo,’e panne, ‘a truccatura,

n’intercalare, na cammenatura,

pe’fa’ successo e pe’ se fa’ guardà” dal poemetto Baccalà

Napoli, musa di quarantadue poeti in cui bellezza, stereotipi, originalità, folklore ed essenza restituiscono al lettore una città dalle “mille sfumature colorate” e qualche piccolissima macchia in “bianco e nero“.

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Sinossi

L’antologia “Napolis” raccoglie per la prima volta i contributi di quarantadue poeti italiani contemporanei (tra cui Arminio, Avvisati, Bàino, Cucchi, Isgrò, Lanzetta, Magrelli, Perrella, Sanguineti…) dedicati a Napoli. Componimenti in versi che raccontano la città di Partenope con voci (l’italiano e il dialetto napoletano), forme (ottave, prosa poetica, sonetti, doppie versioni) e ‘prospettive’ urbane diverse: dal “ventre” tufaceo dei decumani fino alle periferie d’acciaio e di cemento; attraverso le rappresentazioni in versi appuntate nei taccuini di viaggio dei moderni “grandtouristi”; trasformando in poesia le suggestioni più intime – stranianti oppure evocative – di chi vive, ‘quotidianamente’, questo “pezzo di paradiso abitato da diavoli”.

Gli autori: Franco Arminio, Carlo Avvisati, Mariano Bàino, Ambrogio Borsani, Franco Buffoni, Floriana Coppola, Maurizio Cucchi, Roberto Deidier, Gennaro Della Volpe (Raiz), Giambattista Basile – Roberto De Simone, Bruno Di Pietro, Stelvio Di Spigno, Gabriele Frasca, Mario Fresa, Carmen Gallo, Bruno Galluccio, Mimmo Grasso, Costanzo Ioni, Emilio Isgrò, Peppe Lanzetta, Valerio Magrelli, Andrea Manzi, Rino Mele, Tommaso Ottonieri, Melania Panico, Claudio Pennino, Silvio Perrella, Angelo Petrella, Antonio Pietropaoli, Gilda Policastro, Marilena Renda, Eleonora Rimolo, Elisa Ruotolo, Federico Sanguineti, Giulia Scuro, Giorgio Sica, Enza Silvestrini, Gianni Solla, Luigia Sorrentino, Mattia Tarantino, Ferdinando Tricarico, Luigi Trucillo.

Titolo: Napolis-Quarantadue poeti cantano la città di Partenope

Curatore: Vincenzo Salerno

Edizioni: Marlin, 2023