La Principessa che credeva nelle favole – di Marcia Grad Powers

Recensione di Loriana Lucciarini

principessa credeva

La Principessa che credeva nelle favole. Come liberarsi del proprio principe azzurro, di Marcia Grad Powers, ha un titolo che è tutto un programma e promette alle principesse di trovare elementi per riempirsi di sé, senza dover per forza avere accanto un principe azzurro.

Victoria, proprio come tante donne, vuole amare. Ha il cuore pieno d’amore e, purtroppo, lo dona alla persona sbagliata. Il Principe Sorriso, infatti, troppo spesso si trasforma in Signor Sbagliato, distruggendo, con il suo rancore e la sua rabbia, tutto ciò che di bello lo circonda.

Victoria assaporava ogni sua parola, e gli credeva con tutto il cuore. La scintilla nei suoi occhi le faceva battere più forte il cuore e tremare le ginocchia, e si scioglieva tra le sue braccia, dicendo: “Mio adorato Principe azzurro, io preziosissimo dottor Sorriso, grazie al cielo sei tornato!”.

E il ricordo dello sguardo gelido del signor Nascosto scivolava via dalla sua mente come se non fosse mai esistito. (…)

Farla soffrire era per lui motivo di grande piacere, oltre che un compito che gli riusciva incredibilmente bene: conosceva infatti tutte le intime cose che la principessa aveva confidato al marito e i suoi pensieri più intimi, oltre che le paure e i sogni che racchiudeva in sé, e imparò a usarle con maestria per ferirla. (…)

“Senza il tuo aiuto non potrò mai farcela. Tu sei molto più esperta di me in queste cose. Se mi ami davvero, scopri come liberarmi…” [la supplicava il Principe, riemergendo da una delle sue crisi di cattiveria]

Victoria soffre e non capisce perché una cosa tanto bella, come l’amore, possa darle un dolore così profondo.

Purtroppo, il potere dell’amore non la salva da una storia che finisce male. Ma perché? Perché, anziché riempirsi di stelle luminose, lei si è ritrovata tra le mani solo frammenti di sogni distrutti? Cosa non è andato?

Victoria si fa mille domande.
Tuttavia, non trova le risposte.
Un giorno, durante l’ennesimo pomeriggio di solitudine, Victoria incontra Doc, con il quale si confida. Con lui parla del problema di Principe Sorriso, che troppo spesso diventa cattivo e collerico. Victoria chiede aiuto al suo nuovo amico, un consiglio su come risolvere la questione.

“Doc, io ho provato di tutto per cambiare le cose, ma non ha funzionato niente.”
“Hai ragione, non funziona niente.”
“Ero sicura che tu avresti escogitato qualcosa che a me non era venuto in mente.”
“E infatti so cosa occorre: il nulla.” Victoria meditò sulle parole di Doc, arricciando il nasino.
“Questo significa non fare niente?”
“Esatto. Il nulla è qualcosa che non hai ancora tentato. Devi smettere di fare qualunque cosa e cominciare a non fare e non dire nulla: niente spiegazioni o difese, non sistemare la situazione, non implorare, chiedere scusa, minacciare, preoccuparti o restare alzata di notte a pensare, programmare ed elaborare. Hai capito?”
“Ma io non posso restare senza fare nulla!”
“E invece in questo modo farai davvero qualcosa, e aiuterai il Principe standogli alla larga.”
“Questa non è una cosa molto bella da dirsi” ribatté lei indignata. “Io sto solo cercando di aiutarlo”
“Perdonami, non volevo offenderti, ma il Principe è troppo occupato a cercare di capire cosa non va in te per sforzarsi di vedere cosa non funziona in lui. Se tu non fai nulla, è probabile che si accorga che lui sta facendo qualcosa.” (…)
“Ma mi ha chiesto di aiutarlo!”
“Il fatto che qualcuno ti chieda aiuto non è una ragione sufficiente per concederlo, e spesso aiutando si finisce per fare del male.”
“Affinché le cose possano cambiare, tu stessa devi cambiare.” (…)
“Finché continui a fare quello che hai fatto finora, continuerai a ottenere quello che hai ottenuto” le spiegò Doc. “Non devi più fare quello che non funziona.”

C’è da dire che Doc è un personaggio alquanto bizzarro: non fornisce né suggerimenti né soluzioni, ma induce Victoria a trovare le risposte dentro di sé.
Inizia così il viaggio avventuroso della giovane, che è poi un viaggio dentro il suo
animo. Un percorso lungo e complesso, difficile e tortuoso. Per ogni passo in avanti fatto, Victoria acquisisce una nuova saggezza e si arricchisce di nuova lezione appresa.

Grazie a Doc, la Principessa trova la spinta per arrivare alla comprensione degli elementi che le causano sofferenza e dolore. Grazie alla consapevolezza sarà in grado di rimuoverli dal proprio animo e dalla propria vita.

Victoria, lentamente, imparerà ad amarsi…

“L’unica sicurezza durevole è quella che ci consente di sapere che siamo in grado di prenderci cura di noi stessi.”

Sceglierà di fare scelte volte al proprio benessere, pur se difficili…

Sopraffatta da una sensazione ormai familiare di sconforto, si rese conto che per gran parte della sua esistenza anche lei aveva chiesto agli altri le
sue risposte, colta dal panico ogni volta che doveva prendere una decisione, terrorizzata all’idea di compiere un sbaglio. (…)

“Alcune persone devono toccare il fondo prima di essere disposte a imparare a salvarsi, e ci sono sempre alcuni che non vogliono correre il
rischio di provare. Tu sei imbarcata in questo viaggio per evitare di andare a fondo con una imbarcazione che stava affondando: sei sicura di voler colare a picco con questa?” chiese Dolly.

Scoprirà di aver fatto progressi così importanti da essere radicalmente cambiata…

“Ne hai fatta di strada” si complimentò Doc.
“Un tempo avevi bisogno di amare per sentirti bene. Adesso puoi scegliere di amare perché ti senti bene!”

Arriverà a profonde verità.

“La vita è difficile. Alcune persone entrano nella nostra esistenza e ci lasciano la loro impronta sul cuore, trasformandoci completamente. Ma a volte essere diversi da prima può rappresentare un miglioramento.”
“Com’è possibile che qualcuno stia meglio dopo essere stato ferito?”
“Non sei forse diventata più saggia per ciò che riguarda l’amore, imparando finalmente a distinguerlo? E non hai imparato molte cose in merito a chi sei e chi invece non sei? Adesso sei in grado di fare affidamento sulla tua forza interiore, un potere che non sapevi nemmeno di possedere.”

Victoria comprenderà i meccanismi perversi della sua relazione sbagliata.

Sorriso la faceva sentire inutile e fuori posto, tuttavia era solo lui a sentirsi inadeguato e incapace di ricevere amore!
“Il Principe, ancora prima che ci incontrassimo, era già arrabbiato per un sacco di cose, e in seguito si è sfogato con me Non ho mai avuto alcuna possibilità: ha usato l’amore che provavo nei suoi confronti per farmi soffrire, godendo del mio dolore. Ma per molto tempo non son riuscita a lasciarlo.”
“Se il bisogno di amore di una persona sovrasta la sua esigenza di rispetto, la spinge a diventare la vittima di qualcuno che lo è stato in precedenza. Ognuno ottiene ciò che vuole, niente di più o di meno” le spiegò il mago.

La principessa che credeva nelle favole è una storia utile per comprendere valori importanti su se stesse e sulle relazioni personali e offre spunti di riflessione profondi e importanti con leggerezza.

Un libro di formazione, che consiglio soprattutto a quelle lettrici che si affacciano all’amore, o che escono da una relazione tossica.

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Sinossi

Ecco la storia di una principessa che trova il suo principe azzurro ma che scopre, come accade a milioni di donne, che non è tutto azzurro ciò che somiglia al cielo, e che nessun dolore è più atroce di quello inflitto dalla persona amata.

Marcia Grad, con il suo piccolo best-seller, ha aiutato migliaia di donne a liberarsi di rapporti non autentici, con uomini che non piacevano loro per ciò che erano, ma per quello che esse volevano o avevano bisogno che fossero.

È ciò che accade a Victoria, la principessa che credeva nelle favole. Ma una serie di avventure in luoghi fantastici in compagnia di personaggi spiritosi e saccenti la porterà, insieme alle lettrici, a distinguere i sogni dalla realtà, a scoprire cosa sia veramente l’amore.

Titolo: La principessa che credeva nelle favole
Autore: Marcia Grad Powers
Edizione: Pickwick, 2013