Agatha di Claire Luchette

Voce alle Donne

Recensione di Emma Fenu

 

Aghata

Agatha è un romanzo scritto da Claire Luchette e edito da Atlantide nel 2023.

Di cosa tratta Agatha?

Agatha erano gli occhi; Frances era la bocca; Mary Lucille il cuore, Therese erano le gambe: tre giovani suore vivono insieme creando un organismo assimetrico ma unico e compatto, generato da Madre Roberta.

Madre, quest’ultima, non solo per il suo ruolo nel convento, ma perchè ha cresciuto queste ragazze, dall’alto dei suoi 81 anni, ha dato loro regole e conforto, l’invito all’efficienza e all’obbiedienza alla Chiesa, altra madre, e la soluzione a ogni problema con “Prega”.

E sembra di conoscerle queste quattro protagoniste, simili a piccole donne, che si amano e si contraddicono, che gustano la colazione, mestruano negli stessi giorni, si toccano i gomiti, mentre, inginocchiate, rivolgono suppliche o, più semplicemente, dialogano con Dio, che in questo romanzo è protagonista presente nell’assenza, come un padre in guerra.

Intenerisce l’intimità fra loro che non esclude Madre Roberta: a turno si “bisticciano” per strapparle con le pinzette i tre peli sul mento, segno di vecchiaia che compare sul viso di molte anziane.

Ma la diocesi fallisce, come un’azienda, e i dipendenti devono essere ricollocati: la badessa andrà in una casa per vecchie suore e le tre giovani donne, ormai non più ragazze, vengono chiamate in una struttura di accoglienza in una città del Rhode Island, Woonsocket.

In realtà alla badessa Paracleta serviva un’educatrice, ma, se si fossero adattate a condividere una mansarda, e la definizione non vi faccia pensare a nulla di design, era disposta ad accogliere il pacchetto – corpo completo.

E cosi le suore arrivano a Little Neon, una casa tinta di verde limone acido, frutto di una svendita di vernice, che accoglie tossicodipendenti e detenuti in libertà vigilata: persone che rispettano altre regole, con un vissuto diverso e con un obiettivo: imparare a lavorare, farlo durante il soggiorno, e rinascere.

Questa storia però è narrata da una voce, quella di Agatha.

Orfana di madre da bambina, adolescente timida che non aveva altro desiderio che scomparire, einterrogativi sulla propria inclinazione sessuale, Agatha decide di diventare suora, mentre, commessa in un negozio, vede la confidenza e la normalità fra due clienti con abito e velo.

Le suore sono persone, ragazze, donne, scherzano, piangono, si contraddicono, a volte sono insoppportabili, a volte sono grembi che profumano di buono, a volte mortificano la femminilità, a volte ti sfamano l’anima con una zuppa. E pregano.

Agatha sente di aver trovato un posto, una famiglia.

Torniamo alla struttura: i residenti, detti neoniani, devono seguire regole per garantirsi la permanenza: no sesso, no effusioni o contatti fisici, test tossilogico delle urine, ovviamente negativo, ogni lunedì…e se qualcuno le viola, bisogna stilare un verbale. La presenza alla messa è consigliata, chi la frequenta avrà una ciambella dopo.

I neoniani sono solo cinque: tre uomini e due donne. Sono anche loro un corpo composito e disorganico, ma che vive.

Ad Agatha viene proposto di insegnare matematica e geometria nella scuola superiore locale, poichè è rimasta una cattedra vacante: inizialmente la suora è in preda al panico, ma non può sottrarsi. Ripassa tutte le regole, ancora regole odiose, e il primo giorno si dimentica perfino di presentarsi alla classe femminile del secondo anno.

L’insegnamento, il contatto con le ragazze in crescita, i dubbi che lei riconosce, il cinismo con cui deve seguire altre le regole, metteranno Agatha in contatto con la sua prima fase della vita e la porteranno a un atteggiamento critico verso la Chiesa, ironico e di denuncia verso le idiote imposizioni del preside, ogni giorno in aumento, che riguardano come vestirsi, come pettinarsi, cosa e quando mangiare, in che verso delle scale camminare…

Ma una ragazza non la fermi, la prigione è quella in cui si confinano gli adulti spaventati e insicuri.

E Agatha è giovane, irriverente, schietta, sensibile, accogliente, solidale, incoffessabilmente desiderosa di presentarsi con il nome antecedente ai voti, Isabella, incerta su quanto le autorità decidono, affibbiandovi l’etichetta “piano di Dio”. Ma prega.

E fra corsi di lectio divina in cui gli astanti vengono ricompensati con barattoli di senape, abbandoni, nuovi volti, ritorni, studio, lavoro, ricadute, dolori strazianti e gioie, i neoniani crescono o si evolvono, e con loro Agatha che comincia a superare il limite della disciplina per chiedersi cosa vuole Dio da lei e cosa, soprattutto, lei vuole, vede e riconosce nella donna che è diventata.

Perché leggere Agatha?

Agatha è un romanzo coraggioso, estraneo a stereotipi, senza voci giudicanti e divisioni fra buoni e cattivi, fra educatori e educandi, perchè la vita ha da insegnarci nelle relazioni senza gerarchie, ma fondate sullo scambio autentico.

Con un finale dolce e leggermente amaro, come i ricordi d’infanzia a casa dei nonni, una casa che non c’è più, dopo che i nonni sono passati dalla cucina ai loculi, il libro è ironico, divertente, drammatico e profondo: un percorso di formazione, un viaggio di eroi, e vincere non è necessario. Necessario è essere se stessi. 

Leggete questo stralcio tratto dal romanzo; sono le preghiere di Agatha.

“Il tempo non passava mai per elencare tutte le persone benedette. Benedette le mie studentesse, dissi, e benedette tutte le loro amiche; benedetti coloro che si arrendono; benedetti i nervosi; benedetti coloro che si nascondono; benedetti gli incasinati; benedetti coloro che dicono “oh, è troppo difficile da capire”; benedetti coloro che maturano tardi; e benedetti gli schiocchi; benedetti coloro che hanno la zeppola; benedetti i pagliacci ai compleanni; benededette le cameriere; benedetti i goffi; benedetti coloro che si bruciano il palato perché non sanno aspettare; e benedetti coloro che hanno il cuore spezzato; e coloro che non sono arrivati dall’altra partedel loro dolore.

Vi ringrazio molto. Amen, amen amen.”

Riepilogo

Punti di forza

  • sottile analisi psicologica, atteggiamento non giudicante, costruzione di personaggi contraddittori e realistici;

  • schiettezza nell’esprimere i limiti delle regole formulate dalle autorità che non formano persone, ma pongono solo limiti non spiegati;

  • visione dell’eroe nell’ultimo per la società, in colui che ha sbagliato, che è diverso, deforme, solo, inaffidabile, abbandonato, chiuso nella propria corazza, squarciato nell’anima;

  • Finale struggente ma non melenso.

 

Punti deboli

  • Ritmo lento soprattutto nella fase centrale: molti dialoghi  risultano ripetitivi ma, se pur questo aspetto richiede dedizione nel lettore, lo ripaga facendolo sentire dentro la storia come uno di loro. Forse noi non ci ripetiamo?

 

Link d’acquisto

https://www.edizionidiatlantide.it/prodotto/agatha/

Sinossi

Una storia tenera, ironica e sorprendente, al cui centro ci sono quattro giovani suore americane, “quattro pezzi di uno strano corpo asimmetrico”: Agatha, che è la voce narrante, Frances, Mary Lucille e Therese.

Dopo aver trascorso ogni giorno degli ultimi nove anni con madre Roberta nella pace di Lackawanna, in Pennsylvania, quando la diocesi si trova improvvisamente sull’orlo del fallimento le quattro religiose, senza più la loro amata madre superiora, vengono riassegnate altrove.

Le aspetta la cittadina di Woonsocket, nel Rhode Island, e la casa di recupero di Little Neon con i suoi abitanti, uno più bizzarro dell’altro: Tim Gary, il più fragile e malinconico di tutti, Pete, Baby, e poi due ragazze, Tagliaerba Jill e Cavalla.

Con il passare dei mesi, Agatha e le sue consorelle impareranno un’altra vita, si troveranno a confrontarsi con situazioni e problemi che non avevano neppure immaginato prima di allora.

Ma se le altre resteranno salde di fronte alle difficoltà, Agatha inizierà invece a domandarsi se veramente sia questo ciò che vuole Dio per lei…

 

Titolo: Agatha
Autore: Claire Luchette
Edizione: Atalantide, 2023