La tenda rossa di Anita Diamant

Voce alle Donne

Recensione di Emma Fenu

La tenda rossa
La tenda rossa è un romanzo di Anita Diamant scritto nel 1997 e riproposto da Tlon Edizioni nel 2109.

Di cosa tratta La tenda rossa?

Non è semplice parlare di un libro così amato, così letto, così analizzato. Così meraviglioso.

Cosa mettere in luce, ancora, se non la straordinaria attualità del testo, un classico, che rivisita la storia, contenuta nella Genesi,  di Giacobbe e Giuseppe, eventi che ho appreso fin da bambina?

Storia in cui i nomi di donne, Sara, Rebecca Lia, Rachele, Bila, e anche Dina, fanno parte della vicenda in qualità di mogli e soprattutto madri.

Nate per essere ventri fecondi e benedetti e per suggerire sagge parole ai mariti che, se le riterranno degne, le ripeteranno come proprie.

Tranne Dina. A lei sarà Anita Diamant a dare voce e, tramite lei, alle sue madri, la biologica e le zie, sorelle fra loro o mogli dello stesso uomo.

Dina, l’unica femmina fra i numerosi figli della stirpe di Giacobbe.

Dina che fu stuprata e fu causa di sterminio.

Dina che causò la maledizione del padre verso i primogeniti.

Dina che, secondo più interpretazioni, è una tribù, non una donna, fra le molte della Cananea.

Non solo zitta, ma uccisa in un eponimo.

Non vi racconterò la storia, estremamente avvincente: vi lascerò suggestioni.

Vi era una tenda rossa in cui le donne mestruavano insieme e per tre giorni si isolavano, cospargendosi di profumi, massaggiandosi reciprocamente, festeggiando il rito del menarca e accogliendo la vita che sgorgava dal grembo delle partorienti.

Donne dalle braccia e caviglie che tintinnavano di bracciali di rame, che offrivano il sangue alla Dea Madre, che pregavano Inanna, Gula, Iside.

Donne che accoglievano nel proprio pantheon un grande numero di dee che conoscevano da altre, nella vita nomade, fondendo in quelle sillabe sacre l’arte delle erbe, della panificazione, della guarigione, della divinazione. Della maledizione.

Donne tutte madri, creature con la vita e la morte fra le braccia e nel cuore, figlie della Luna e del Sole, benedette da un sangue che purifica ed è fertile per la terra di cui sono custodi, con cui avevano stretto un patto.

Un patto di sangue femminile, che non contemplava sacrificio di vita, ma inno ad essa.

Donne tutte madri, e tutte figlie, sorelle, nonne: tutte fuse nel volto della dea e del dio, nel sacro solenne di notti di stelle brillanti, fuochi di pastori, gemiti di amplessi, querce in cui il tempo si fermava nell’utero del mito.

Un utero che ci partorisce ancora, che ci riporta profumi, sapori e melodie che credevamo dimenticato, ma risuonano nelle caverne dove il sacro riposa e ci chiama. Ancora, e per nome.

Dove la voce delle donne racconta nel canto chi eravamo, fin dal principio, e dove andremo.

Non ha idioma, si snoda nell’ universale nenia in onore dei lattanti e dei defunti.

In quelle note di benedizione e potenza per cui anche le montagne vibrano e i venti tacciono.

E la menopausa non è mutilazione, esclusione dalla tenda rossa, ma vecchiaia di saggezza che incorona la testa canuta con la corona di matriarca.

Sia Voce alle Donne. Sia Voce alla Donna.

Perché leggere La tenda rossa?

Il saggio La tenda rossa è una delle basi su cui si è sviluppato un filone narrativo che, soprattutto negli ultimi anni, vede un proliferare di scrittrici e scrittori che raccontano la storia dal punto di vista femminile.

Ma è anche un libro di erudizione storica e etnografica, con un commovente messaggio di amore fra donne e uomini, di celebrazione del sesso come piacere sacro e benedetto che porta anche, ma non solo, all’arrivo del miracolo della vita.

E da questa accoglienza della differenza è da questa fusione di corpi e dei, ovviamente contestualizzando nell’epoca in cui i fatti sono narrati, non può che continuare la nostra storia.

Quella che un giorno iniziò nel brodo cosmico del sangue, quella sulle orme dei primati, quella sotto il manto di Iride, a inebriarsi di stelle, vino e miele fino a raggiungere la tenda rossa.
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Sinossi

In questo romanzo Dina rievoca le vicende della propria famiglia, quella del patriarca Giacobbe di cui è l’unica figlia femmina, riportando in vita i riti e le dinamiche segrete tra le donne della tribù – Lia, Rachele, Zilpa e Bila – che la Bibbia cita ma a cui non ha mai dato voce.

Patriarcato, contatto con la divinità, riti di iniziazione e potere femminile emergono attraverso le vicende della discendenza di questo personaggio straordinario.

Titolo: La Tenda rossa
Autore: Anita Diamant
Edizione: Tlon, 2019