Corpo a corpo di Elena Mearini

recensione di Gianna Ferro

Voce alla Musica

Corpo a corpo è un romanzo di Elena Mearini edito da Arkadia nel 2023.

Immaginiamo che la vita sia un ring sul quale la sfida tra due persone è dettata da emozioni immediate, pronte a qualsiasi reazione e la scelta nello sferrare i colpi e in che modo è solo loro, l’azione e la conseguenza sono intime e consapevoli.

Di cosa tratta Corpo a corpo?

Stefano Santi è un giovane professore di Italiano, ex pugile di belle speranze, che in un attimo di incomprensibile follia distrugge la sua vita.

Ada e Marta sono due sorelle, l’una l’opposta dell’altra, o almeno così sembra essere.

Ada bella, allieva e figlia perfetta, ottima ballerina, ben presto sarebbe partita per Londra. Marta, più piccola di lei, carina, simpatica, ma non troppo, una vita all’ombra della sorella. Ada la perfezione, Marta la modestia.

“Sembrava avesse dei poteri speciali, un essere venuto da un pianeta sconosciuto, dove ogni cosa è bella tanto da farti battere fortissimo il cuore. A scuola i ragazzi dicevano che Ada era da tachicardia. Niente le era impossibile, riusciva bene in ogni cosa, dava l’impressione di potere persino attraversare i muri, apparire e scomparire, volare come un Peter Pan femmina e regnare sopra l’Isola che non c’è.”

Marta soffre inconsciamente del ruolo di perdente, ma non sa che l’essere perfetta costa emotivamente, perchè tutti si aspettano il massimo, e Ada ha bisogno di alleggerire questo peso per non sentirsi prigioniera e condannata a quella perfezione in cui tutti l’hanno ingabbiata. Così chiede al suo professore, Stefano Santi, ex pugile, appunto, di allenarla di nascosto, oltretutto in uno sport in cui la grazia non è contemplata.

Ma una brutta sera Ada vola dalla finestra del quinto piano della sua stanza. Non si sa il perchè, non c’è una spiegazione, i suoi genitori non si danno pace. Il giorno del funerale per Marta è come guardare un film e annotarne i dettagli, descriverne i personaggi. Diventa finzione anche il suo dolore, perchè non piange, né si dispera. Sembra essersi chiusa in un lucido cinismo.

“La fortuna stava dalla sua parte e io dovevo accontentarmi di giocare per perdere. Oggi, al cimitero, ho vinto per la prima volta.”

Stefano cerca in qualche modo di essere vicino a Marta, raccontandole anche delle lezioni di box che Ada prendeva di nascosto. Il tempo passa. i due sono sempre più uniti. Marta gli confessa un particolare della sera del suicidio di Ada, confidandogli di sentirsi in colpa. Lui a sua volta si sente, in qualche modo, in dovere di raccontarle perchè la sua promettente strada nel pugilato si era improvvisamente interrotta. Ora, ancora più legati dai loro segreti, vivono in una bolla, in cui a nessuno è permesso entrare.

“Ho paura, Mario, e poi ho lo schifo, capisci, quando ti senti addosso l’odore della colpa non puoi che stare dentro una nausea continua, e vorresti farti fuori al più presto, disfarti di te e di tutto il passato a cui devi rispondere, e di tutto il presente che continua a chiedere, incessante, attimo dopo attimo. Ogni secondo si porta appresso un perché e me lo sbatte qui, davanti agli occhi.”

Mario è il proprietario della palestra e il suo ex allenatore. Stefano, scappando dalla casa che divide con Marta, portando con sé il diario sul quale lei annota i suoi pensieri e il suo quotidiano, ha pensato di rifugiarsi da lui, dopo il misfatto di quella sera.

Entra in quel luogo sacro, che è la palestra e che per lui è stata una scuola di sport e di vita, la sua casa, la sua famiglia, dove Mario lo trova dormiente il mattino dopo che con placida calma lo invita a raccontargli perchè è lì. Stefano ha bisogno che lui sappia degli scritti di Marta, altrimenti non può comprendere.

“Succede quando si parla d’amore, quello assoluto. I contorni si spezzano, la forma si rompe e tu non puoi fare altro che cedere. Diventi irreparabile, subisci il danno permanente che salva o condanna a vita, dipende da come si mettono le cose, dalle mosse della sorte e da quelle dell’altro.”

Mario ha compreso bene quanto la vita di Stefano fosse stata dilaniata da un amore malato, da una donna che in tante parole scritte ha rinchiuso il suo essere, le sue colpe e la sua arrogante strategia di morte. Marta aveva programmato tutto in quella sua mente interrotta, lui non era stato altro che una inconsapevole pedina.

“Ho usato male la forza, avrei dovuto tamponare il mio tempo con Marta, togliere a poco a poco quel male che ci stava inzuppando i giorni. Invece no, mi sono messo a strizzare con la violenza dei barbari, ho voluto farlo uscire tutto in un colpo solo. Sono stato feroce con il male e lui si è vendicato. Mi ha fottuto, Mario.”

Quanti colpi Stefano dovrà sferrare prima di fare la scelta giusta?

Perchè leggere Corpo a corpo?

È un romanzo che si legge tutto d’un fiato, una storia meravigliosa, seppur tragica, che inizia dalla fine. Stefano, Ada, Marta, Mario incarnano sentimenti ed emozioni, imperfezioni e disagi. Nessuno credo sia veramente il protagonista, se non il grande conflitto tra il bene e il male.

Elena Mearini in questo libro tratta problematiche forti e scottanti. Piacere a tutti i costi, essere l’altro, migliore di te, accettarsi con tutti i propri limiti, e il non riuscirci è sempre colpa di qualcuno. L’amore che crea dipendenza, che  colpevolizza, che toglie la libertà, la pace non è amore, se fa male, è fortemente malato. Quando si va alla radice del problema, queste persone si scoprono irrisolte, disturbate, con situazioni pregresse mai riconosciute, che celano tutto il loro malessere o addirittura una patologia specifica.

Marta è tutto questo e la convinzione di essere una mediocre e l’insofferenza che provava per la sorella, non hanno fatto altro che giustificare le sue lucide azioni. Ada e Stefano sono state le sue vittime, perchè, nella sua insana ossessione, era convinta di averli salvati da una vita perfetta.

“ Il resto delle loro azioni dovrà restare incerto, difettoso e scarso. Perché solo l’insufficienza ci tiene in vita. Il mediocre si salva, chi eccelle è perduto.”

Una scrittura scorrevole, coinvolgente, ogni frase ha sempre un pensiero nascosto, l’alternanza di due momenti temporali, il presente e il passato, rendono la lettura ancora più completa e ammaliante.

La sovrapposizione del senso della vita con lo sport del pugilato crea un linguaggio chiaro e preciso dal quale si evince chiaramente un intreccio di sentimenti e azioni: una metafora comprensibile e vera.

Corpo a corpo è un romanzo che ti esplode dentro pagina dopo pagina, un lavoro introspettivo che l’autrice fa con minuziosa cura nella vita dei personaggi. Un libro attuale che fa riflettere su tematiche terribilmente sospese.

Link di acquisto: https://www.ibs.it/corpo-a-corpo-libro-elena-mearini/e/9788868514198

Sinossi

Un intreccio di vite complesse, che si contrastano come in un ring. Elena Mearini racconta con crudezza il bene e il male che risiede nei cuori di ognuno di noi. “Corpo a corpo” racconta le conseguenze di amori distorti al punto da divenire armi distruttive. Al contempo, celebra il valore impagabile di legami nati da una comune passione sportiva, in questo caso la boxe, emblema di quell’incontro-scontro che è la vita.

La storia di svolge nell’arco di diciotto ore ed è ambientata in una palestra della periferia milanese, luogo in apparenza illeso dal tempo, rifugio di vite disfatte e rimesse assieme a colpi di pugni sopra il ring. Qui si rifugia Stefano, professore di liceo ed ex pugile promettente, dopo avere ucciso Marta, la compagna poco più che ventenne. Torna nel luogo che un tempo gli fece da casa e famiglia per raccontare la propria storia tragica a Mario, proprietario della palestra e suo ex allenatore.

Durante la confessione, Stefano legge alcuni estratti del diario di Marta, perché “serve conoscere la voce di lei per arrivare alla disfatta di lui”. Marta che ha cercato di salvare la sorella Ada dalla condanna della perfezione. Ada che poi si è uccisa e nessuno ha mai capito il perché. Marta che era troppo normale per essere vista, troppo brillante per non vedere l’insopportabile, troppo esigente per non impazzire.

Ada e Marta, il bene e il male che non possono essere divisi, pena la nascita del terribile. Mario, attraverso le regole della boxe e la concretezza dei fatti, aiuterà Stefano a comprendere “la cosa giusta da fare”, se cosa giusta esiste.

 

Titolo: Corpo a corpo

Autore: Elena Mearini

Edizioni: Arkadia, 2023