Pieces of a woman
Il dolore atroce della perdita
A cura di Altea Alaryssa Gardini
Pieces of a woman è un film messo in onda sulla piattaforma Netflix il 7 Gennaio 2021. La pellicola ha avuto un breve passaggio nei cinema americani, per ovvie ragioni, dopo di che i diritti sono stati acquistati dalla piattaforma streaming a settembre del 2020.
La produzione coinvolge il Canada e l’Ungheria.
La sceneggiatrice Kata Wéber e il regista della pellicola Kornél Mundruczó hanno deciso di condividere un momento della loro vita insieme e portare la perdita di un figlio tra gli argomenti più in discussione del periodo.
Martha e Sean vivono a Boston stanno per avere un figlio. La loro situazione familiare non è diversa da quella di molte altre, inoltre dipendono emotivamente, e non solo, dalla madre di Martha.
Non è una situazione atipica, non sono i primi due ragazzi delle ultime due generazioni ad avere situazioni di questo tipo e, a dire il vero, non si può certo dire che le generazioni dei nostri genitori non siano mai state vittime di spirali familiari contorte e con ricatti emotivi nelle situazioni più disparate.
Martha e Sean decidono di avere il bambino in casa, con l’assistenza di un’ostetrica. Quest’ultima, quando inizierà il travaglio, la persona di cui la coppia si fidava, avrà un contrattempo e in sua sostituzione arriverà una dottoressa di sua fiducia.
Qui inizia il dolore.
Non solo per la protagonista ma anche per lo spettatore.
23 minuti in cui si assiste al travaglio e al tragico parto di Martha.
L’ostetrica chiamata ad assisterla è senza dubbio esperta ma la ragazza è in evidente difficoltà. Non passerà molto prima che ostentando una sicurezza che è lungi dal possedere, la dottoressa sarà presa dal panico.
La bambina nasce priva di vita.
Non c’è un modo per affrontare una situazione simile.
Il baratro ti prende ai piedi, inizia a trascinarti dove vuole lui. Ti imbriglia impedendoti di respirare e l’unica cosa che puoi fare è cercare di sopravvivere.
Come farlo? Questo è diverso per ognuno.
Martha si troverà a dover affrontare la sprezzante madre che non fa altro che falla sentire sbagliata.
Sean verrà trascinato in un suo buco nero personale che colliderà con il suo matrimonio e dovrà essere a Martha a raccogliere i cocci di questo rapporto naufragato.
Si può tornare a vivere? Anche per questo non esiste una risposta univoca.
In più, come se tutto questo non fosse troppo per ognuno, il processo alla dottoressa che ha assistito al parto è sotto processo e Marta si ritrova davanti alla sua tragedia ogni volta.
Pieces of a woman è una storia di una madre, di molte, di ogni donna che si è trovata nella situazione di affrontare la perdita di un figlio.
La storia di ogni donna che, dopo una simile esperienza, si trova a dover fare da madre a se stessa.
Dopo una tragedia simile, non esiste più un’unica persona. Esistono tutti i pezzi che gli altri percepiscono e l’unica a doverci fare i conti è la diretta interessata perché, per certo, non saranno tutti gli altri a farsene carico.
Pieces of a woman è anche la difficoltà di essere cento e essere uno.
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Martha è interpretata da una spettacolare Vanessa Kirby, già conosciuta per il ruolo della principessa Margareth nelle prime serie di The Crown. L’attrice è già stata insignita della Coppa Volpi e sono più che certa che otterrà tutti gli altri premi a cui la pellicola è candidata.
Ulteriore pregio di questa pellicola, almeno dal mio punto di vista, è l’interpretazione di Shia LaBeouf nel ruolo di Sean. L’attore non mi aveva mai convinta del tutto nonostante sia un artista dal carattere poliedrico, ma questa volta è riuscito a conquistare anche me.
Pieces of a woman non è un film facile e lo scopo della cinematografia non è solo quello di farci divertire. Anzi, a volte, è necessario che ci svegli e ci stimoli ad esternare le nostre emozioni perché la tragedia di uno è sicuramente la tragedia di altri.