“Chiamatemi Anna”, serie liberamente tratta da “Anna dai capelli rossi” di L. M. Montgomery

Recensione di Elisabetta Corti

Chiamatemi Anna

Chiamatemi Anna. Nella versione originale, “Anne with an E”, ad evidenziare quella piccola lettera che fa la differenza.

Sono molto scettica sulle serie o film che sono tratti dai libri. Qualche mese fa la trasposizione di “The man in the high castle”, tratto dall’omonimo libro di Philip K. Dick, mi ha lasciato perplessa.

Eppure ad Anna, prima conosciuta attraverso i cartoni animati dell’infanzia, poi con i libri di L. M. Montgomery, non potevo non dare almeno una chance.

Complice una leggera influenza ed un’umida primavera irlandese, ho visto la prima stagioni tra ieri ed oggi.

La prima scoperta sorprendente è la scelta dei personaggi: praticamente identici a come li avevo immaginati.

Ho un ricordo vago del cartone animato, (ho scoperto solo nel libro che Matthew e Marilla fossero fratelli e non marito e moglie), quindi durante la lettura ho potuto liberamente immaginare i personaggi senza contaminazioni.

Ed eccoli riapparire qui, così simili!

La storia è abbastanza fedele. A parte qualche piccolo episodio aggiunto (che francamente non ricordo, ma potrei anche avere scordato nel frattempo, poiché ho letto i libri qualche anno fa), ritroviamo i punti chiave del libro.

In particolare, il primo grande “errore” che fa arrivare Anna a Green Gables, e che durante il tragitto trafigge il cuore dello schivo Matthew, che poi la vizierà non appena gli sarà possibile.

A seguire, ovviamente, l’incontro con Marilla, la cui durezza è solo una corazza costruita con il passare degli anni.

La storia si concentra molto su questi tre personaggi principali, andando a scavare un po’ nel loro passato.

In particolare, è molto più evidente di quanto non sia nel libro, quanto terribile sia stato il passato di Anna.

L’nfinita immaginazione è lo scudo con cui Anna è riuscita a sfuggire ad una realtà orribile fatta di maltrattamenti ed assoluta assenza di affetto.

La sua esuberanza e teatralità sono una necessità, così come alcuni atteggiamenti bruschi e apparentemente fuori luogo che Anna mostra nel momento in cui si trova catapultata in un mondo che non le è mai appartenuto prima.

Pur essendo Green Gables da subito un nido ritrovato per Anna, non mancano certo altri momenti difficili.

La stessa scuola che attende con ansia di poter frequentare, la farà subito scontrare con il pregiudizio nei confronti dell’”orfana” arrivata per sbaglio.

Allo stesso tempo, si contrappongono momenti di infinità felicità con l’amica Diana ed episodi in cui Anna riuscirà a mostrare il proprio valore e la propria capacità di uscire da situazioni difficili.

E poi, l’incontro con Gilbert. L’amato ed odiato compagno di classe con cui Anna, mai a corto di parole, farà invece fatica a comunicare.

Nel complesso una serie ben fatta, in cui un altro punto a favore sono i fantastici scenari dell’Ontario dove si svolge la storia.

Ora, non mi resta che attendere di scoprire se ci sarà una seconda serie.

Titolo originale: Anne with an E
Titolo italiano: Chiamatemi Anna
Trasmessa in Europa da Netflix