Ho amato anche la terra di Maura Chiulli

recensione di Gianna Ferro

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Ho amato anche la terra è un romanzo di Maura Chiulli, edito da Hacca nel 2022.

“ Sono grassa quando ho paura, quando sono stanca, quando il poco che resta devo custodirlo, quando il discorso col mondo lo devo fermare o m’ ammazza. Sono magra quando mi serve coraggio, quando la rabbia non passa, quando devo ferire, quando ho ancora molte cose da dire. Il mio corpo è la persecuzione e l’enigma…”

Di cosa tratta Ho amato anche la terra?

Il protagonista del libro è il Corpo, quello di Livia, una donna che cerca faticosamente un proprio equilibrio, una sua dimensione.

Il Corpo parla, cade, si rialza, si trasforma.

Il tumulto interiore, infernale, di Livia si manifesta attraverso i cambiamenti del suo Corpo: è gonfio, enorme quando il dolore, i pensieri sono insostenibili, il grasso che aumenta diventano una barriera in difesa del male che la invade; è pungente, spigoloso quando quel male lo deve respingere e combattere. È un Corpo in continua disarmonia.

Livia ha poco più di quarant’anni, un lavoro in banca che accetta malvolentieri, un matrimonio che è alle battute finali, Marco, il marito, la sta abbandonando.

Eppure non è sempre stato così.

“ Ci siamo arresi. Siamo morti restando in piedi, incapsulati nei nostri destini e adesso sono sola e non mi riconosco neppure, sepolta viva in questo Corpo che fa paura a tutti, pure a me. “

Finito il liceo, Livia si è trasferita a Roma per frequentare l’università, lasciando Pescara e i suoi genitori, e qui conosce Marco, abruzzese come lei.

Figlia unica di un professore universitario e di un medico, si è sempre sentita inadeguata ed esclusa da quel rapporto di coppia. La dolcezza del padre, innamoratissimo delle madre, donna dura e tenace, hanno fatto di Livia una bambina, e poi una donna, fragile e insicura.

Ha colmato col cibo la mancanza d’amore di una madre che l’ha sempre tenuta a distanza, la cui regola era “vietato essere felici”. Mordere il dolore, masticarne le delusioni, ingoiare la solitudine.

Che ti manca” le ha sempre chiesto la madre.

“ […] L’amore, tra tutte le mancanze, è quella che di più risuona nel petto, dove tutto rimbomba, tutto stordisce. […] Mi sono scritta mamma sulle vene. Io sono così: dichiaro guerra e depongo le armi, parto all’attacco e mi faccio sparare. Per mia madre non c’è cosa più sudicia e schifosa di un tatuaggio e io le dedico quelle cinque lettere con un orgoglio enorme, a cui lei fa corrispondere una colpa altrettanto enorme.”

Il Corpo di Livia parla lingue diverse. Quello del 1999, la sua estate a Ibiza, è un Corpo sospeso, morbido, in cui governa l’amore per Rafael, la spensieratezza, l’amicizia di Maria. Ma ancora una volta è il Corpo a decidere, quando la madre la esorta a tornare a Roma per riprendere gli studi. La fine di quel sogno è l’inizio del baratro. Livia imprigiona dentro di sé chili e chili di sofferenza, si farà sempre più male, il suo Corpo grida, ma lei non ascolta.

“In ogni piccolo boccone dolce che mando giù, chiudo il segreto del mio male, il bacio che non tornerà, la vita che non vivrò.
Sono enorme, slabbrata, la mia pelle è piena di buchi, il mio grasso è la parete insonorizzata, la barriera.
Dentro di me, così come sono diventata, il mondo impiega molto tempo per entrare e ferire. Cambio forma e divento un’altra donna, difficile da trovare sotto la carne.”

Livia sta per toccare il fondo, ma la logica della vita le tende la mano: l’afferra, la trascina in superficie e dovrà essere lei a guidare il suo Corpo.

Decide di tornare a Pescara, in fondo Roma non le è mai piaciuta. Ritorna da quella madre che in realtà le è sempre mancata, riprendendo discorsi interrotti, di parole mai dette, di un passato che sfuma, ora che la madre non ricorda quasi più nulla.

Cosa farà Livia? Chi incontrerà? Come reagirà il suo Corpo alla sua voglia di ricominciare?

Perchè leggere Ho amato anche la terra?

È un romanzo che parla di mancanze, di desideri sopiti, di rinunce che si manifestano attraverso la trasformazione del Corpo. Parla di noi, della vita che condiziona e travolge, ma non sempre si riesce a cogliere e a tradurre i segnali che il Corpo ci manda. Le voci interiori bisognerebbe imparare ad ascoltarle di più e non lasciarsi imprigionare o dominare da esse.

Ho amato anche la terra parla di dolore, ma anche di riscatto. Quando Livia ha capito che doveva essere lei a parlare al suo Corpo, ecco che tutto cambia, non subito, ma inizia il suo faticoso percorso di autostima.

“Che ti manca? […] Quella voce disperata dei miei occhi ha smesso di urlare e il mondo, ha deposto le armi. C’è qualcosa dentro di me che cresce, ma non è fatto di carne né di ossa. È una radice o già un albero.”

Non ingabbiamo il nostro Corpo, esistono persone intorno a noi, non ignoriamole; non permettiamogli che esso sia un alibi per odiare la vita, per non reagire alle situazioni che essa ci presenta. Non lasciamo che le distanze diventino irraggiungibili. Il Corpo ci parla, dobbiamo essere pronti ad ascoltarlo e a interagire con lui e con gli altri, perchè non siamo soli.

Maura Chiulli ci ha consegnato una storia in cui ognuno di noi si può riconoscere. Siamo carne, cervello e cuore che chiedono amore, quello per la vita, ed equilibrio, ma soprattutto l’accettazione di se stessi. Un romanzo che esplora l’anima e ne descrive la sofferenza. Tutte possiamo essere Livia, ma la possibilità di trovare il nostro posto nel mondo dipende soprattutto da noi.

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Sinossi

Per Livia la felicità non è un approdo, un rifugio dove stare, ma un affaccio sull’abisso; lo è da quando, bambina, ha visto i suoi desideri e le sue domande cambiare forma a contatto con il mondo, trasformarsi in coltellate.

“Ho amato anche la terra” è la storia struggente di una donna che si inabissa e riemerge, che affonda i propri desideri, che mette distanze per non farsi attraversare, che inganna per non incontrare la verità.

Solo quando crederà di aver perso tutto e soprattutto l’amore, sceglierà di ricominciare e di affrontare il suo vero nemico: Corpo, che è la casa del suo cuore, il custode di tutti i segreti e la mappa delle sue cicatrici.

Titolo: Ho amato anche la terra

Autore: Maura Chiulli

Edizioni: Hacca, 2022