Donne e Diritti. La forza delle donne

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di Loriana Lucciarini

donne diritti

 

Voglio raccontarvi una storia, una storia bella di resistenza e restanza: quella dell’Associazione Donne e Diritti di San Giovanni in Fiore, paese di montagna incastonato nelle alture della Sila, secondo comune più esteso della regione Calabria, in provincia di Cosenza.

 

La storia di Donne e Diritti

Per parlarvi delle donne di questo posto, però, devo fare un passo indietro e mostrarvi ciò che fecero le generazioni precedenti e dell’eredità che lasciarono. Solo così potrete comprendere il temperamento aspro e ribelle, testardo e tenace delle donne di questi luoghi.

San Giovanni in Fiore è stato coinvolto in diversi eventi storici di rilievo: nella grande rivolta agraria di fine Ottocento, nella vicenda legata ai fratelli Bandiera ma soprattutto nella strage di piazza avvenuta nel 1925.

Voglio soffermarmi su questo ultimo episodio in cui il paese pagò un pegno altissimo per aver manifestato contro le misure economiche imposte dal fascismo: spararono sui manifestanti in piazza uccidendone cinque. Quattro di loro erano donne, una addirittura incinta.

Ecco dunque uno dei punti principali di questa storia: l’apporto delle donne nella storia di questa enclave silana.

Il secondo punto è legato alla forte ondata emigratoria che ha spopolato nell’ultimo secolo la comunità. In tanti sono partiti in cerca di fortuna in America; tuttavia forti sono le radici con la propria terra: chi è rimasto vuole tenersela stretta.

La comunità ha sviluppato forte un sentimento di appartenenza e di restanza.

…Restanza, parola dal significato profondo fatto di radici e voglia di rimanere, di richiesta di futuro, di affermazione dei propri diritti. Restare, nel Sud di questa Italia, non è facile.

Non è facile quando i luoghi vengono lentamente abbandonati, quando il lavoro manca e la malavita diventa una condanna a causa della mancanza di opportunità.

Restare, quando gli interessi e il malaffare strozzano le istituzioni, o quando, restare nel Sud equivale spesso a diritti sottratti, a una sanità negata, alla mancanza di trasporti, alla difficoltà di comunicazione, a una condizione di isolamento fisico ed emotivo, culturale e associativo.

Restare ha un significato che, seppur difficile da mettere in pratica, queste donne non si spaventano di praticare.
Un’eredità legata alle proprie madri e nonne che portano avanti con impegno.

Adesso avete tutti gli elementi di questa storia.

 

L’attività di Donne e Diritti

 

E arriviamo all’oggi, all’Associazione Donne e Diritti che questi valori li incarna e li trasforma in azioni quotidiane, in impegno civile e sociale con l’intento di sviluppare il territorio, implementare servizi e dare presente e futuro alla loro comunità.

Donne e Diritti associa donne che sanno Resistere.

Restare Rimanere: permeano il sociale con la mobilitazione, con la richiesta pressante alle istituzioni e con la presenza attiva nel territorio per un trattamento equo, per non essere e non sentirsi cittadine di serie B.

Loro conoscono bene il valore della condivisione e che insieme si è più forti.

Lo hanno sperimentato durante la battaglia per ottenere la riapertura dell’ospedale, riavviato in parte grazie alla loro mobilitazione. Insistendo con le proteste quando ottenuto la presenza di un camper per la diagnostica oncologica, per l’erogazione di prestazioni di prevenzione e screening.

Con le difficoltà a ottenere supporto medico in un territorio come la Sila, stanno lottando per avere operativo un reparto di maternità a San Giovanni in Fiore, perché troppo spesso partoriscono senza assistenza o sono costrette a fare lunghi tragitti per raggiungere gli ospedali delle provincie più vicine.

Esserci-Restare.
L’importanza di non lasciarsi dietro nessuno, di mantenere le radici, di creare solidarietà e di implementare il senso di appartenenza, le ha portate donne ad aprire e mettere in funzione il Forno Solidale dove, una volta a settimana, si sforna pan caldo da dare gratuitamente a chi ne ha bisogno. Un gesto di grande valore simbolico di comunione e condivisione.

L’importanza della comunità si rinnova ogni giorno con radici e socialità. Così nella loro sede si trovano sale dedicate a corsi di inglese e per la realizzazione di manufatti artigianali (dal sapone al liquore, dall’uncinetto al cucito), c’è una sala lettura che diventa spazio per condivisione e il confronto, c’è anche un punto per il second hand solidale.

Nei locali di Donne e Diritti opera perfino un centro antiviolenza, punto di ascolto, supporto e aiuto a donne vittime di abusi. Nella sala accoglienza si riceve un primo ascolto, in quella più appartata si svolgono i colloqui con operatrici antiviolenza, avvocati e psicologi.

 

L’Eredità di Donne e Diritti

 

Il finale di questa storia ci racconta il valore dell’unione collettiva che si trasforma in motore di cambiamento, e ci offre un grande esempio di come ciò viene messo in campo e realizzato ogni giorno in un territorio difficile e aspro come quello calabrese.

Grazie all’eredità delle donne che hanno fatto la storia di questa comunità, eredità raccolta oggi da donne coraggiose e tenaci, che non vogliono perdere radici e territorio.

Mi sembrava importante raccontarvelo.

 

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