Festival della letteratura, musica e arte femminile
Voce alle Voce
a cura di Loriana Lucciarini con il contributo di Emma Fenu
Il primo Festival Itinerante di Letteratura, Musica e Arte al Femminile: le MusE.
Cultura al Femminile, tramite Loriana Lucciarini e Emma Fenu, era ospite a Le Muse Festival, il Festival itinerante di letteratura, musica e arte al femminile che in questa sua prima edizione ha saputo offrire mostre d’arte, spettacoli e dibattiti incentrati sull’universo femminile, con un coro polifonico di voci che ha saputo orchestrare in armonia, riscuotendo la partecipazione di pubblico, critica e l’attenzione della carta stampata.
Cultura al Femminile c’era, perché Le Muse nasce dall’idea di sostenere e divulgare le diverse espressioni della creatività femminile, per realizzare un’istantanea del sentire, esprimersi e vivere la condizione femminile attraverso diverse forme artistiche: tra scrittura, pittura, fotografia e musica.
Realizzato sotto la direzione artistica di Ersilia Ferrante, Daniela Mencarelli Hofmann, il festival femminile ha visto il coinvolgimento delle associazioni culturali “Farneparte”, “Villa Biener”, la partecipazione del collettivo artistico “CreAzione donna” sotto il coordinamento di Judit Török con eventi in tre località della Riviera dei Fiori (Sanremo, Ventimiglia, Cipressa), con il patrocinio dei Comuni interessati.
E sì, Cultura al Femminile c’era: tra le protagoniste infatti la Presidente, Emma Fenu, assieme a Valeria Bianchi Mian nel primo appuntamento del Festival delle Muse di Sanremo; e con Loriana Lucciarini, scrittrice e redattrice di Caf, nell’appuntamento di Ventimiglia.
Cultura al Femminile si è sentita affine allo spirito che ha animato questa prima edizione, così la conferma di partecipazione alle organizzatrici è stata data senza ripensamenti, anche se esserci ha significato lunghi viaggi, scali aeroportuali, chilometri percorsi fra aerei, bus e treni, nel caso di Emma il viaggio è iniziato in Danimarca, per portare con il proprio contributo all’evento.
E ci siamo sentite a “a casa”, in un ritrovarsi nei valori, nei temi, nei modi, nelle proposte e nella professionalità con cui il festival è stato programmato, nell’entusiasmo e nella condivisione, nella sorellanza e nella voglia di scavare, approfondire che contraddistingue noi, ma che ha caratterizzato anche il Festival al Femminile.
C’era energia, c’era la scintilla che nasce da sinergia positiva e noi di Cultura al Femminile ne abbiamo assorbito la vibrazione magica, sapendo bene di cosa sono capaci anime affini, anche se distanti, quando si incontrano. Una bellissima esperienza, dunque, che non solo ci ha visto partecipare attivamente ma ci ha anche arricchite dal punto di vista umano, personale, professionale, grazie al confronto e allo scambio.
Quanto abbiamo visto realizzato e abbiamo vissuto in prima persona non è scontato. Affatto.
Quando ci si riferisce all’universo femminile e ai movimenti femministi e di sostegno ai diritti delle donne, si parla spesso di “sorellanza”, della necessità di unire le forze, di fare gruppo per portare avanti le istanze di un universo fin troppo spesso forzatamente messo in un angolo da secoli di patriarcato, per recuperare terreno e un posto nuovo nella società.
Eppure capita che, nonostante si parta dalla stessa radice, i rami divergano. Questo accade perché siamo complesse, vestiamo identità multiformi, siamo generate dalla stessa cultura ma ognuna di noi ha compiuto passi e percorsi personali in momenti diversi e questo porta con sé sfaccettature, sguardi differenti, visioni a volte opposte.
Così, spesso, ci si divide su scelte, concetti, parole, strade da intraprendere, modalità di attuazione delle lotte. Succede. È successo. Succederà, di nuovo. Tuttavia, in altre mille occasioni, le donne dimostrano di saper creare comunione d’intenti e la speciale collaborazione capace di dar vita a progetti straordinari, superando divisioni e opportunismi, per andare dritte all’obiettivo.
Perché le idee valgono più dei personalismi. Così il “Perché” diventa più importante dell’“Io”, il “Cosa” assume valore determinante in simbiosi con il “Come” e il messaggio arriva netto, pulito, forte e chiaro, attraverso una polifonia di voci che – seppur diverse – sono tutte in armonia tra loro. Esattamente come Le Muse, e anche come noi di Cultura al Femminile.
Quello che segue è il report del Festival al Femminile Le MusE.
Il 21 agosto a Sanremo, nell’Anfiteatro di San Costanzo, davanti a un pubblico numeroso e interessato, si è svolto il primo incontro che ha visto la partecipazione di Rossella Postorino, madrina, Alice Spagnolo,giornalista e moderatrice, e le scrittrici Emma Fenu, studiosa di storia delle donne e presidente di Cultura al Femminilr, Antonella Squillace, insegnante e studiosa di storia ebraica, e Valeria Bianchi Mian, psicoterapeuta junghiana e inventrice del taroc-dramma.
Il tema su cui si su cui si sono succeduti i vari interventi era: “Esiste una specificità della letteratura al femminile?”.
A seguire si è tenuta una breve presentazione delle opere letterarie firmate dalle autrici presenti al dibattito, con firmacopie.
Il concerto di Vanessa Tagliabue Yorke, infine, ha concluso la serata con evocazioni e suggestioni affidate alla musica e alla sua voce intensa e unica.
Il 28 agosto a Ventimiglia, all’interno della suggestiva cornice del Forte dell’Annunziata – un fortino affacciato sul mare, da cui si gode di una vista strepitosa, tanto da riempirsi gli occhi – si è svolto il secondo appuntamento del festival.
Il tema a fare da trait d’union alle proposte in programma era legato alla violenza di genere: “Cosa è stato fatto e cosa resta da fare?”
La violenza sulle donne vede ancora numeri altissimi, che non accennano a ridursi: la violenza fisica e quella psicologica, esercitata in diverse forme, incidono rispettivamente per l’89,3% e il 66,9%. I femminicidi spesso accadono nella sfera delle relazioni familiari e affettive (nel 2021, su 116 femminicidi, 68 è avvenuta per mano dal partner o ex). Dunque è di primaria importanza interrogarsi rispetto a quanto ancora c’è da mettere in campo per attuare un serio contrasto al fenomeno.
Su questi dati preoccupanti, la giornalista Lidia De Apollonia in qualità di moderatrice del dibattito, ha dato il via alla tavola rotonda a cui hanno partecipato Virginia Ciaravolo, psicoterapeuta specialista in infanzia, adolescenza ed età adulta e criminologa, madrina d’eccezione; Raffaella Ranise, Loriana Lucciarini, Paola Maccario e Rosaria Carfagno, autrici che nei loro romanzi hanno affrontato e raccontato della violenza agita dagli uomini sulle donne, hanno dato un contributo, alternandosi fra loro e integrando con altri punti di discussione.
Conclusa la tavola rotonda si è svolta una breve presentazione delle opere letterarie delle autrici con firmacopie per i titoli.
Poi, spostandosi fuori sulla terrazza del Forte dell’Annunziata, si è passati alla seconda parte del programma con un concerto all’aperto di due artiste e cantautrici d’eccezione: Sue e Sara Velardo.
Il 4 settembre si è poi tenuta l’ultima tappa del festival femminile sul tema “Stereotipi di genere. Duri a morire?”. L’appuntamento letterario e artistico ha visto svolgersi una tavola rotonda e il firmacopie con le autrici nella sede di Villa Biener, a Cipressa, con la presenza di Silvana Meloni, Marzia Taruffi, Federica Amadori, Monica Mariani, Stefania Spanò (sue le vignette del L’Espresso a firma Anarkikka) in qualità di madrina e la giornalista Viviana Emily Spada, in veste di moderatrice.
A Villa Biener esposta anche la mostra pittorica e fotografica collettiva realizzata da “CreAzione Donna”, con opere di numerose artiste italiane e straniere. L’evento conclusivo ha visto la cantautrice genovese Chiara Ragnini, riempire di musica e canto la piazza Matteotti, sotto un cielo costellato di stelle.